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Fiumi a corto di ossigeno per effetto del riscaldamento globale

(14 Settembre 2023)

Roma – I fiumi si stanno riscaldando e perdono ossigeno più velocemente degli oceani, mettendo a rischio la vita nell’ambiente acquatico. È quanto emerge da uno studio condotto dalla Penn State University, pubblicato oggi sulla rivista Nature Climate Change. La ricerca mostra che su circa 800 fiumi, il surriscaldamento si è verificato nell’87% e la perdita di ossigeno nel 70%. Lo studio ha, inoltre, previsto che entro i prossimi settant’anni i sistemi fluviali, soprattutto nel Sud America, potrebbero attraversare periodi con livelli di ossigeno così bassi da indurre la morte in alcune specie di pesci e minacciare la diversità acquatica in generale. “Questo è un campanello d’allarme”, ha dichiarato Li Li, professoressa di Ingegneria civile e ambientale della Penn State e autrice corrispondente del lavoro. “Sappiamo che il riscaldamento del clima ha portato ad un aumento delle temperature e alla perdita di ossigeno negli oceani, ma non ci aspettavamo che ciò accadesse anche nei fiumi correnti e poco profondi”, ha continuato Li. “Questo è il primo studio che analizza in modo completo i cambiamenti di temperatura e i tassi di deossigenazione nei fiumi e ciò che abbiamo scoperto ha implicazioni significative per la qualità dell’acqua e la salute degli ecosistemi acquatici in tutto il mondo”, ha precisato Li. Il gruppo di ricerca internazionale ha utilizzato approcci di intelligenza artificiale e deep learning per ricostruire storicamente i dati dello stato della qualità dell’acqua di quasi 800 fiumi negli Stati Uniti e nell’Europa centrale e hanno scoperto che i fiumi si stanno riscaldando e deossigenando più velocemente degli oceani. “La squadra di ricerca ha sviluppato nuovi approcci di deep learning per ricostruire dati coerenti e consentire un confronto sistematico tra i diversi fiumi”, ha spiegato Li. Questo potrebbe avere serie implicazioni per la vita acquatica e per la vita degli esseri umani. La National Oceanic and Atmospheric Administration ha stimato che la maggior parte degli americani risiede nel raggio di un miglio da un fiume o da un torrente. “La temperatura dell’acqua fluviale e i livelli di ossigeno disciolto sono misure essenziali per misurare la qualità dell’acqua e della salute dell’ecosistema”, ha dichiarato Wei Zhi, professore assistente di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale della Penn State e autore principale dello studio. “Eppure sono poco conosciuti perché sono difficili da quantificare a causa della mancanza di dati coerenti tra i diversi fiumi e della miriade di variabili che possono modificare i livelli di ossigeno in ogni bacino idrografico”, ha proseguito Zhi. “Se ci pensate, la vita nell’acqua si basa sulla temperatura e sull’ossigeno disciolto, l’ancora di salvezza per tutti gli organismi marini”, ha detto Li, che è anche affiliata all’Institute of Energy and the Environment della Penn State. “Sappiamo che le aree costiere, come il Golfo del Messico, presentano spesso zone morte in estate; questo studio ci mostra che ciò potrebbe accadere anche nei fiumi, in quanto alcuni di questi non saranno più in grado di sostenere la vita come prima”, ha aggiunto Li. “Inoltre, la diminuzione dell’ossigeno nei fiumi, o deossigenazione, determina anche l’emissione di gas serra e il rilascio di metalli tossici”, ha specificato Li. Per condurre la loro analisi, i ricercatori hanno addestrato un modello computerizzato su una vasta gamma di dati, dai tassi di precipitazione annuali al tipo di suolo alla luce solare, per 580 fiumi negli Stati Uniti e 216 fiumi in Europa centrale. Il modello ha rilevato che l’87% dei fiumi si è riscaldato negli ultimi quattro decenni e il 70% ha perso ossigeno. Lo studio ha rivelato nei fiumi urbani un riscaldamento più rapido, mentre i fiumi agricoli hanno registrato il riscaldamento più lento ma, una deossigenazione più rapida. Utilizzando il modello di previsione dei tassi futuri, è emerso che in tutti i fiumi studiati i tassi di deossigenazione erano tra 1,6 e 2,5 volte superiori a quelli storici.  “La perdita di ossigeno nei fiumi è inaspettata, perché di solito si presume che non perdano ossigeno quanto i grandi corpi idrici, come laghi e oceani, ma abbiamo scoperto che i fiumi stanno perdendo rapidamente ossigeno”, ha detto Li. “I risultati sono davvero allarmanti, perché se i livelli di ossigeno si abbasseranno ulteriormente, diventeranno pericolosi per la vita acquatica”, ha aggiunto Li. Il modello ha previsto che, entro i prossimi 70 anni, alcune specie di pesci potrebbero estinguersi completamente a causa di periodi più lunghi di bassi livelli di ossigeno. “Questo – ha affermato Li – minaccerebbe la diversità acquatica in generale”. “I fiumi sono essenziali per la sopravvivenza di molte specie, compresa la nostra, ma storicamente sono stati trascurati come meccanismo di comprensione dei cambiamenti climatici”, ha dichiarato Li. “Questo è il primo vero sguardo sull’andamento dei fiumi di tutto il mondo, ed è preoccupante”, ha concluso Li. (30Science.com)

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