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Spazio, è previsto per questa notte il lancio del Satellite del Papa

(12 Giugno 2023)

Roma – Alle 23,19 (ora italiana) è previsto il lancio oggi dello Spei Satelles, il Satellite della Speranza, costruito dagli studenti del Politecnico di Torino e operato dall’Agenzia Spaziale Italiana su iniziativa del Dicastero per la comunicazione del Vaticano, con il supporto dell’Apostolato digitale della Santa Sede. Il progetto ha coinvolto anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Politecnico di Torino, l’Istituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – IDGCE, l’Istituto Universitario Salesiano Venezia – IUSVE e l’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi di Torino. Spei Satelles è un cubesat che viaggerà a bordo di un razzo Falcon 9, il vettore in due stadi parzialmente riutilizzabile di SpaceX, e sarà lanciato dalla base di Vandemberg, in California.

Sono passati tre anni dal giorno in cui il Pontefice fermava con la potenza della preghiera il tempo e lo spazio sospesi nell’angoscia. Era solo sul sagrato di San Pietro nella sera livida e fredda di pioggia, di fronte a due immagini sacre molto amate dai romani: la Salus Populi Romani e il Crocifisso di San Marcello. Tra le mani il Santissimo Sacramento per benedire l’umanità dolente, mentre la pandemia sembrava voler inghiottire tutti. Nel terzo anniversario della storica Statio Orbis, è nata la missione spaziale “Spei Satelles”, presentata a marzo in Vaticano. Papa Francesco ha benedetto il satellite e il nanobook.

Nel presentare l’iniziativa, monsignor Lucio Adrian Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione, ha spiegato che l’intero progetto ha preso il nome di Spei Satelles, che si puo’ tradurre “satellite della speranza” ma che in latino corrisponde a “custode di speranza”. Significando così, che “il satellite della speranza è pure un custode”, perchè in sè “porta il messaggio di speranza di Papa Francesco all’umanità” e chiama a raccolta tutti gli uomini di buona volontà.

Nei dieci anni di pontificato, ha aggiunto monsignor Ruiz, questa opportunità, “di un satellite e un nanobook di speranza, si avvera grazie, non solo allo sforzo e la generosità di tutte queste istituzioni che fanno parte del progetto” ma soprattutto di tutte le persone che hanno voluto partecipare “a un sogno, portare una parola di speranza a tutta l’umanità”. Per sommare la voce di tanti a quella di Papa Francesco, “per richiamare e richiamarci, dai nostri propri luoghi, con le nostre forze, con le nostre conoscenze, con le nostre possibilità, a essere seme di speranza, semi di pace, semi di solidarietà”.

Il volume della Statio Orbis “Perchè avete paura? Non avete ancora fede?”, è stato stampato in 150 mila copie in 7 lingue ed è allo studio un profetto affinchè i pellegrini del Giubileo ne possano avere una copia più piccola e sintetica “ma con tutto l’essenziale di questo messaggio”. Del resto, ha continuato monsignor Ruiz, esso non è semplicemente un libro, ma “una scatola che, nel ricordare, ha tramandato un insegnamento, una tenerezza, una preghiera e una benedizione”.

Quel momento di preghiera universale non si è esaurito con il tempo e le contingenze, ma è cresciuto come un seme messo a dimora. Nell’anno successivo la pubblicazione è stata depositata una versione mini (10×8) nella banca mondiale dei semi, nello Svalbard Seed Vault nell’arcipelago artico delle isole Svalbard a circa 1200 km dal Polo Nord, come “seme di speranza”.
Il libro del Papa quindi è diventato, grazie al Consiglio Nazionale delle Ricerche e in particolare all’attività dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie coordinata da Andrea Notargiacomo, un “nanobook” (una lastra di silicio, di 2x2x0,2 mm), in cui è stato inciso il volume ad alta miniaturizzazione per mezzo di tecnologie di micro e nanofabbricazione. Per mettere in orbita, come segno e profezia di speranza, questo micro-manufatto, l’Agenzia Spaziale Italiana e il Politecnico di Torino hanno lavorato poi in stretta sinergia. I giovani dell’Ateneo torinese, guidati da Sabrina Corpino, hanno progettato e costruito a tempo di record un CubeSat 3U SpeiSat che potesse ospitare e custodire il nanobook. L’Agenzia Spaziale Italiana guidata da Giorgio Saccoccia ha reso possibile il suo sviluppo, il lancio e la messa in orbita bassa terrestre (Low Earth Orbit-LEO) ad un’altitudine di circa 525 Km.
Il satellite è dotato, oltre che della strumentazione di bordo per funzionare ed essere guidato da terra, anche di un trasmettitore radio. Per il tempo di permanenza in orbita saranno captabili, nel momento in cui il satellite sorvolerà quella porzione di Terra, e facilmente codificabili in modo testo, frasi desunte dal Magistero Pontificio che hanno a tema la speranza e la pace. I messaggi sono in italiano, inglese e spagnolo.(30Science.com)

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