Lella Simone

Rischi per la sicurezza biologica da nuove tecnologie per la sintesi del DNA

(16 Maggio 2023)

Roma – I biologi che fino ad oggi hanno ottenuto sequenze di DNA online dalle aziende avranno presto a disposizione un’opzione più comoda: macchine da banco in grado di stampare tutto il DNA di cui hanno bisogno. Tuttavia, questa tecnologia comporta nuovi rischi, eludendo i metodi di screening utilizzati attualmente dalle aziende di biologia sintetica per individuare potenziali bioterroristi. Un rapporto pubblicato ieri da un think tank di Washington D.C. e ripreso sulla rivista Science sollecita aziende e governi a rivedere gli attuali processi di screening al fine di evitare che qualcuno con intenzioni maligne possa creare una tossina o un patogeno. Il sistema di screening attuale, che è volontario, “potrebbe essere sovvertito dalla sintesi del DNA da banco”, afferma Jaime Yassif, coautrice del rapporto e vicepresidente per la politica biologica e i programmi globali presso la Nuclear Threat Initiative. “I governi, l’industria e l’ampia comunità scientifica devono adottare misure di sicurezza più rigorose per garantire che questa tecnologia non venga sfruttata da attori malintenzionati e che non conduca a un incidente catastrofico”, afferma. La capacità di sintetizzare il DNA è stata sviluppata sin dagli anni ’80. La tecnologia è diventata un componente centrale della ricerca genetica ed è utilizzata per lo sviluppo di nuovi farmaci, prodotti agricoli e biocarburanti. Sequenze di DNA sintetico sono disponibili online presso circa 100 aziende, che stampano il DNA e lo consegnano ai propri clienti. Questo sistema ha da tempo sollevato preoccupazioni che attori maligni possano sintetizzare il DNA per creare potenti tossine o addirittura patogeni capaci di scatenare un’altra pandemia globale. Nel 2010, il governo degli Stati Uniti ha pubblicato linee guida volontarie per le aziende di sintesi del DNA, raccomandando loro di verificare i clienti e controllare le sequenze ordinate alla ricerca di potenziali pericoli noti. I membri di un gruppo industriale chiamato International Gene Synthesis Consortium, che svolgono la maggior parte della sintesi del DNA in tutto il mondo, hanno accettato di aderire a tali standard. Tuttavia, i tentativi di rendere obbligatorie tali linee guida “sono stati davvero molto lenti”, afferma Elizabeth Cameron, esperta di biosicurezza presso la Brown University, che in passato ha lavorato su questioni di biodifesa alla Casa Bianca. I progressi nella tecnologia di sintesi del DNA aumenteranno tali preoccupazioni, afferma il rapporto, offrendo a qualsiasi laboratorio la possibilità di acquistare una stampante per DNA da banco in grado di produrre DNA su richiesta. Nei prossimi 2-5 anni, osserva il rapporto, la lunghezza dei tratti di DNA che possono essere sintetizzati con queste macchine aumenterà probabilmente dalle circa 200 paia di basi di oggi a ben 7000 paia di basi, la dimensione dei virus più piccoli. Gli autori del rapporto sostengono che questi progressi accelereranno la produzione di DNA sintetico e la ricerca biologica. Ma potrebbero anche minare l’attuale sistema di supervisione volontaria, poiché le lunghezze maggiori del DNA di queste macchine rendono più facile unire insieme grandi genomi patogeni. “Esiste un potenziale maggiore per l’uso improprio e l’ingegneria dei patogeni”, afferma Sarah Carter, capo di Science Policy Consulting LLC e coautrice. Il rapporto raccomanda ai produttori di dispositivi di sintesi da banco di controllare i propri clienti per assicurarsi che siano legittimi ricercatori di biotecnologia. Richiede inoltre protezioni integrate, come un software che consenta al produttore di vagliare tutte le richieste di sequenze di DNA prima della sintesi. (30science.com)

Lella Simone