Roma – “Non vi è alcun pericolo che l’intelligenza artificiale possa sostituirsi a quella umana; questa non possiede capacità cognitive paragonabili a quelle dell’uomo”. Lo ha spiegato all’AGI Walter Quattrociocchi, professore all’Università La Sapienza di Roma, presso il dipartimento di informatica, dove dirige il Center of Data Science and Complexity for Society (CDCS) a commento delle dimissioni di Geoffrey Hinton da Google, dove ha lavorato allo sviluppo dei sistemi a Intelligenza Artificiale. In un’intervista al New York Times, Hinton ha dichiarato: “I chatbot al momento non sono più intelligenti di noi, ma penso che presto lo saranno”. “In termini di lavoro e posizioni – ha continuato Quattrociocchi – è utile percepire l’intelligenza artificiale come ausilio per facilitare e velocizzare le attività umane e non come antagonista”. “Riguardo il tema delle fake news – ha detto Quattrociocchi – è importante sottolineare che questo strumento che da un lato consente una diffusione maggiormente rapida di notizie, dall’altro permette di bloccare altrettanto prontamente il propagarsi di una cattiva informazione, come nel caso dei deep fake (video falsi), per cui è stata costruita una apposita tecnologia per impedirne la diffusione”. Quattrociocchi ha spiegato: “Con l’avanzamento tecnologico e il progresso si renderà sicuramente necessaria l’introduzione di norme per una regolamentazione dell’intelligenza artificiale”. “Per una corretta tutela e per evitare inutili allarmismi – ha concluso Quattrociocche – è essenziale che queste leggi siano fatte da persone competenti, che conoscano e padroneggino la materia da disciplinare”.(30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Quattrociocchi (Sapienza) “nessun pericolo che IA possa sostituire quella umana”
(3 Maggio 2023)
Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.