Roma – Gli adulti che presentano un accumulo importante di grasso muscolare, o miosteatosi, sembrano associati a un maggior rischio di conseguenze negative per la salute e a un tasso di mortalità più elevato. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Radiology, condotto dagli scienziati dell’Institut de Recherche Expérimentale et Clinique presso l’Université catholique de Louvain, in Bruxelles. Il team, guidato da Maxime Nachit, ha valutato la correlazione tra la miosteatosi e rischio di mortalità, esaminando contemporaneamente diversi parametri legati alla presenza di lipidi nell’organismo. Tra i metodi più comuni per stimare il livello di grasso corporeo, i medici utilizzano spesso il calcolo dell’indice di massa corporea (BMI). Questa misurazione, però, dipende però solo dall’altezza e dal peso di un paziente, per cui non costituisce il riflesso accurato della composizione corporea, dato che persone con valori simili potrebbero avere comorbilità e livelli di rischio per la salute molto diversi. La composizione corporea, sostengono gli studiosim, potrebbe essere inferita in modo più attendibile attraverso scansioni a tomografia assiale (TC) o risonanza magnetica (MRI) addominale. I parametri da monitorare sono principalmente il grasso viscerale, che si accumula intorno agli organi addominali, la steatosi epatica, che si presenta nel fegato, e miosteatosi, che riguarda invece il grasso nei muscoli. In questa analisi, gli studiosi hanno utilizzato uno strumento di intelligenza artificiale per estrarre le metriche della composizione corporea dalle scansioni TC addominali su adulti asintomatici sottoposti a screening di routine per il cancro del colon-retto tra il 2004 e il 2016. Gli studiosi hanno considerato l’incidenza di eventi avversi come infarto, ictus, aneurisma e morte durante il follow-up di 8,8 anni. Lo studio ha incluso i dati di 8.982 partecipanti, 507 dei quali sono deceduti durante il periodo di indagine. Tra le persone che non sono sopravvissute, il 55 per cento era stato associato a miosteatosi. In particolare, riportano gli autori, il rischio assoluto di mortalità a 10 anni nei soggetti con grasso muscolare era del 15,5 per cento, mentre obesità, steatosi epatica e miopenia (perdita di massa muscolare), erano associate a una probabilità di decesso rispettivamente del 7,6, dell’8,5 e del 9,7 per cento. “Il grasso muscolare – sostiene Nachit – sembrava incidere sul rischio di mortalità indipendentemente dall’età o dai marcatori di obesità. Gli effetti negativi della miosteatosi sarebbero quindi paragonabili al tasso di decesso legato al fumo o al diabete di tipo 2. Nei prossimi lavori, sarà interessante valutare se la presenza di grasso muscolare rappresenti un biomarcatore di uno stato di salute peggiore o se sia causalmente legata a un incremento del rischio di morte. Ad ogni modo, sembra che questo indice possa costituire un parametro utile ed affidabile per valutare il rischio di mortalità di un individuo”. (30science.com) Valentina Di Paola
Valentina Di Paola
Il grasso muscolare aumenta il rischio di mortalità
(16 Maggio 2023)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).