Roma – Il riscaldamento climatico sembra arreca effetti maggiormente preoccupanti sugli uccelli più grandi e su quelli migratori rispetto alle specie più piccole e sedentarie. Questo, quanto si evince dallo studio dell’l’Illinois Natural History Survey (INHS), pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. Lo studio ha analizzato i cambiamenti nella produzione riproduttiva di 104 specie di uccelli in tutto il mondo tra il 1970 e il 2019.
Il coautore dello studio, Jeffrey Hoover, ecologo aviario presso l’Illinois Natural History Survey ha dichiarato:
“L’aumento delle temperature locali durante la fase di allevamento dei pulcini tende a diminuire la produzione di piccoli nella maggior parte degli uccelli migratori, ma aumenta il numero di piccoli prodotti in molti piccoli uccelli e negli uccelli sedentari, che non migrano”.
Il riscaldamento delle temperature è stato associato anche a una minore produzione di prole tra gli uccelli relativamente grandi.
“Per le specie migratorie – ha spiegato Hoover – il riscaldamento del clima potrebbe creare uno squilibrio tra il picco di disponibilità delle risorse alimentari e il momento in cui la domanda di quel cibo è più elevata, ad esempio quando gli adulti nutrono i pulcini e i piccoli”. “Le specie migratrici – ha concluso Hoover – si affidano anche a una varietà di habitat nel loro areale e gli impatti legati al clima in tutto il loro areale potrebbero avere effetti negativi sulla loro produzione riproduttiva”.(30Science.com