Valentina Di Paola

Ecco perché le rose profumano

(3 Maggio 2023)

Roma – Si chiama idrolasi NUDX1, è un enzima coinvolto nella sintesi del geraniolo, il composto volatile responsabile della caratteristica profumazione delle rose. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati dell’Université Jean Monnet Saint-Etienne, in Francia. Il team, guidato da Benoit Boachon, ha identificato l’enzima associato al profumo emanato dal fiore più romantico. Il geraniolo, spiegano gli esperti, è un ingrediente frequentemente utilizzato nei cosmetici e nei profumi artificiali. L’enzima idrolasi NUDX1 è localizzato nel citosol delle cellule che compongono i petali di rosa. Per lungo tempo, gli scienziati hanno ipotizzato che il geranil difosfato (GPP), il substrato dell’enzima, fosse sintetizzato all’interno delle cellule. Ricerche recenti hanno però suggerito l’esistenza di un pool di GPP nel citosol. Per rispondere agli interrogativi legati all’origine del profumo di rosa, gli studiosi hanno eseguito delle analisi biochimiche di diversi esemplari di Rosa chinensis, una varietà profumata del caratteristico fiore. Gli autori hanno scoperto che l’enzima geranil/farnesil difosfato sintasi (RcG/FPPS1), un componente del citosol cellulare, produce GPP e farnesil difosfato in misura maggiore quando avviene l’emissione di geraniolo. la soppressione transitoria di RcG/FPPS1, al contrario, ha ridotto la proprietà odorosa dei fiori. L’analisi filogenetica ha rivelato che G/FPPS1 probabilmente è emerso durante l’evoluzione del clade Rosid delle piante da fiore ed è rimasto stabile in tutta la famiglia Rosacea. Questi risultati, concludono gli autori, evidenziano un attore chiave nella sintesi dei composti volatili alla base della fragranza unica delle rose. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).