Emanuele Perugini

Covid: esperto, pandemia finita ma resta infodemia e dinsinformazione

(5 Maggio 2023)

Roma – “Termina la pandemia, ma non scompaiono infodemia e disinformazione”. E’ con queste parole che Cesare Buquicchio, ex capo ufficio stampa del ministero della Salute in piena emergenza Covid, e ora direttore di Sanità Informazione, introduce l’uscita del suo libro “La comunicazione nelle emergenze sanitarie. Gestione dell’infodemia e contrasto alla disinformazione come strumenti di sanità pubblica”, appena pubblicato da Il Pensiero Scientifico Editore.

Scritto insieme alle giornaliste a Cristiana Pulcinelli e Diana Romersi, il volume ripercorre questi tre anni di emergenza dal punto di vista della comunicazione: dagli 800 morti e 6mila ricoverati ad inizio pandemia per avvelenamento da metanolo presentato come una cura per il Covid alle teorie complottiste dei no vax, dall’aumento di mezzo miliardo di utenti delle piattaforme social al ruolo comunicativo del CTS fino agli scontri in conferenza stampa tra Trump e Fauci.

“In questi anni abbiamo dovuto affrontare un vero e proprio tsunami informativo, ovvero una sovrabbondanza di informazioni, alcune accurate e molte altre distorte, che hanno reso, e rendono tuttora difficile per le persone trovare fonti e riferimenti affidabili in caso di bisogno”, dice Buquicchio. “In alcuni casi l’infodemia porta a effetti negativi diretti, come un incremento della mortalità: si pensi che nel mondo ad inizio pandemia 800 persone sono morte e quasi 6000 sono finite in ospedale per avvelenamento da metanolo che era stato presentato come una cura per il Covid. Ma in generale crea un clima di confusione e sfiducia – continua – che è pericolosa come la crisi sanitaria stessa.

La pandemia è stata l’occasione per mettere alla prova le nostre capacità di gestione e contrasto della disinformazione, ma oggi ci troviamo a dover compiere un ulteriore sforzo davanti alle possibili criticità legate all’intelligenza artificiale. Dobbiamo avviare al più presto una riflessione che coinvolga la sanità pubblica e cominciare a lavorare su nuove tecnologie e formazione interdisciplinare perché questo non si ripresenti domani”. Il libro, introdotto dalla presentazione di Elena Savoia (Harvard T.H. Chan school of public health) e dalla premessa di Caterina Rizzo (Università di Pisa), indica un percorso, basato sulle più recenti teorie e sull’esperienza degli autori, per cercare di rispondere a queste domande.

“La posta in gioco è altissima, perché di emergenze sanitarie ce ne troveremo senz’altro di fronte altre, a cominciare dalle conseguenze del cambiamento climatico”, sottolinea Buquicchio. “Bisogna farci trovare pronti prima che bussi alla porta una nuova crisi e, con essa, un nuovo tsunami informativo”, conclude. (30Science.com)

Emanuele Perugini
Sono un giornalista. Sono nato nel 1970 e ho cominciato a scrivere nel 1994. Non ho più smesso. Nel corso della mia carriera ho scritto molto di scienza, di ambiente, di salute cercando di portare la scienza e la profondità dell'analisi scientifiche in ogni ambito di cui mi sono occupato.