Roma – Un nuovo dispositivo a ultrasuoni potrebbe facilitare la penetrazione dei farmaci chemioterapici all’interno del cervello, attraverso un approccio che migliorerebbe notevolmente l’efficacia delle cure. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology, condotto dagli scienziati della Northwestern University Feinberg School of Medicine. Il team, guidato da Adam Sonabend, ha coinvolto un gruppo di partecipanti con glioblastoma per valutare gli effetti del loro innovativo dispositivo. La procedura, riportano gli esperti, ha portato a un incremento da quattro a sei volte delle concentrazioni di farmaco nel cervello. Il glioblastoma, spiegano gli esperti, è un tumore cerebrale molto aggressivo che colpisce il sistema nervoso centrale e attualmente non è associato a un trattamento efficace principalmente a causa della difficoltà di penetrare la barriera emato-encefalica e raggiungere il carcinoma. Il gruppo di ricerca ha sviluppato un dispositivo a ultrasuoni impiantabile nel cranio in grado di aprire la barriera e favorire il passaggio dei medicinali iniettati per via endovenosa. La seduta, della durata di appena quattro minuti, viene eseguita con il paziente in veglia e non richiede il ricovero. Gli scienziati hanno osservato un aumento da quattro a sei volte nella concentrazione di due diversi potenti farmaci chemioterapici, paclitaxel e carboplatino, all’interno del cervello. La barriera emato-encefalica, precisano gli studiosi, si richiude generalmente nei primi 30-60 minuti a seguito dell’esposizione agli ultrasuoni. “Questo è un enorme progresso per i pazienti con glioblastoma – sottolinea Sonabend – dopo la sonificazione il cervello risulta particolarmente recettivo alla somministrazione di farmaci”. Nel corso della sperimentazione, i partecipanti sono stati sottoposti a intervento chirurgico per la resezione della massa cancerosa e valutare se tale approccio potesse prolungare le aspettative di vita dei pazienti oncologici. I soggetti hanno ricevuto una combinazione di paclitaxel e carboplatino, già in uso per altre patologie neoplasiche. “Il nostro lavoro – conclude Sonabend – apre la strada allo studio di nuovi trattamenti volti a migliorare le condizioni di milioni di pazienti affetti da patologie del cervello”. (30science.com)
Valentina Di Paola
Nuovo trattamento promettente contro il glioblastoma
(3 Maggio 2023)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).