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Figli nati con PMA sono felici come i figli naturali, dice uno studio ventennale

(13 Aprile 2023)

Roma – I bambini con la riproduzione assistita crescono bene, ma potrebbe essere meglio dirgli presto le origini biologiche, suggerisce uno studio ventennale condotto dal Centre for Family Research dell’Università di Cambridge. Un importante studio internazionale non ha trovato differenze nel benessere psicologico o nella qualità delle relazioni familiari tra i bambini nati dalla riproduzione assistita, e quelli nati naturalmente. Lo studio ha indagato ragazzi all’età di 20 anni nati con donazione di ovuli o sperma o maternità surrogata. Ciò non si rifletteva nelle percezioni dei giovani adulti sulla qualità delle relazioni familiari. Il team ha anche scoperto che i giovani adulti concepiti dalla donazione di sperma riportavano una comunicazione familiare più scarsa rispetto a quelli concepiti dalla donazione di ovuli. Ciò potrebbe essere spiegato dalla maggiore segretezza sulla donazione di sperma rispetto alla donazione di ovuli, a volte guidata da una maggiore riluttanza dei padri rispetto alle madri a rivelare al proprio figlio di non essere il genitore genetico, e una maggiore riluttanza a parlarne una volta che lo hanno rivelato. In effetti, i ricercatori hanno scoperto che solo il 42% dei genitori donatori di sperma ha rivelato entro i 20 anni la loro origine, rispetto all’88% dei genitori donatori di ovuli e al 100% dei genitori surrogati. “Oggi ci sono così tante più famiglie nate grazie alla riproduzione assistita che sembra abbastanza normale”, ha detto Susan Golombok del Centre for Family Research. “Ma vent’anni fa, quando abbiamo iniziato questo studio, gli atteggiamenti erano molto diversi. Si pensava che avere un legame genetico fosse molto importante e senza di esso le relazioni non avrebbero funzionato bene. “Ciò che questa ricerca trasmette è che avere figli in modi diversi o nuovi in realtà non interferisce con il funzionamento delle famiglie. Volere davvero dei figli sembra avere la meglio su tutto: questo è ciò che conta davvero. Questa ricerca è stata finanziata da un Wellcome Trust Collaborative Award. Il Center for Family Research sta collaborando con il Fitzwilliam Museum a una nuova mostra dal titolo “Real Families: Stories of Change” (ottobre – 7 gennaio 2024), curata da Golombok. La mostra esplorerà le complessità delle famiglie e delle relazioni familiari attraverso gli occhi di artisti tra cui Paula Rego, Chantal Joffe, JJ Levine, Lucian Freud e Tracey Emin. La professoressa Susan Golombok è autrice di We Are Family: What Really Matters for Parents and Children (Scribe) che descrive la ricerca di nuove forme familiari dagli anni ’70 ai giorni nostri. (AGI) Lella Simone

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