Valentina Di Paola

Problemi a orecchie, naso e gola potrebbero aumentare il rischio di autismo

(26 Aprile 2023)

Roma – I bambini piccoli che soffrono di difficoltà a orecchie, naso e gola potrebbero essere correlati a un rischio maggiore di sviluppare disturbi dello spettro autistico. Lo suggerisce uno studio, pubblicato sul British Medical Journal Network Open, condotto dagli scienziati dell’Università di Bristol. L’identificazione precoce e il trattamento delle condizioni otorinolaringoiatriche, spiegano gli esperti, potrebbero migliorare la qualità della vita di questi pazienti e far luce su alcuni dei fattori associati al rischio di sviluppare autismo. I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a circa 10 mila partecipanti all’Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC), un progetto che ha monitorato le condizioni di salute di oltre 14 mila bambini dagli anni ’90. Le madri hanno compilato tre questionari quando i bimbi avevano 18, 30, 42 mesi, rispondendo a interrogativi legati ai sintomi di orecchio, naso e gola. Quando poi i figli avevano tre, sei e nove anni, i genitori hanno riportato informazioni correlate alla coerenza del discorso, a eventuali problemi sociali e di comunicazione. Dopo aver considerato aggiustamenti associati a dieci fattori ambientali potenzialmente influenti. In totale, 177 bambini mostravano una probabile diagnosi di autismo. Gli individui che perdevano secrezioni dalle orecchie e coloro che manifestavano problemi di udito erano associati rispettivamente a una probabilità tre e due volte superiore di ricevere una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. I pazienti che non reagivano al rumore nelle vicinanze sembravano invece correlati a un rischio sei volte più elevato di sviluppare autismo. “I sintomi otorinolaringoiatrici – scrivono gli autori – possono essere piuttosto comuni durante l’infanzia, ma non sempre sono indice di un disturbo dello spettro autistico. Ad esempio, circa 1700 bambini russavano all’età di 30 mesi, ma la maggior parte di loro non ha mai ricevuto una diagnosi di autismo. Il nostro lavoro suggerisce però che è importante non sottovalutare le problematiche a orecchie, naso e gola nei più piccoli. Nei prossimi step, sarà interessante approfondire queste dinamiche e cercare di stabilire un nesso più preciso tra i sintomi otorinolaringoiatrici e il rischio di sviluppare autismo”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).