Roma – I cambiamenti fisiologici e comportamentali nelle persone con anoressia nervosa potrebbero essere correlati alla composizione di batteri intestinali e ai loro metaboliti. A questo curioso risultato giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Microbiology, condotto dagli scienziati dell’Università di Copenaghen. Il team, guidato da Oluf Pedersen, ha caratterizzato il microbiota intestinale di 77 donne affette da anoressia nervosa. I risultati sono stati poi confrontati con i dati raccolti in un campione di 70 partecipanti sane. Il microbiota intestinale, spiegano gli esperti, è correlato a una serie di caratteristiche, come il modo in cui l’organismo accumula energia dal cibo. L’insieme di microbi e batteri intestinali, inoltre, è associato alla produzione di metaboliti bioattivi, sostanze che influenzano i processi fisiologici, legati alle funzioni cerebrali, al comportamento e alla regolazione dell’appetito. Ricerche precedenti suggerivano che l’anoressia nervosa fosse caratterizzata da una composizione microbiotica intestinale riconoscibile. In questo lavoro, gli studiosi hanno dimostrato che le pazienti che manifestavano un comportamento malsano nei confronti dell’alimentazione erano caratterizzate da un microbiota maggiormente capace di degradare i messaggeri chimici che influiscono sulla funzione cerebrale e sull’umore. Allo stesso tempo, le donne con anoressia nervosa sembravano correlate a concentrazioni più elevate di determinati metaboliti del sangue, legati alla sensazione di sazietà. Anche la composizione virale intestinale risultava alterata nelle persone con anoressia nervosa, con un’interazione disturbata tra virus intestinale e batteri. I ricercatori hanno poi utilizzato un modello murino per valutare i meccanismi alla base di questi dati. Gli scienziati hanno trapiantato campioni fecali di esemplari con anoressia nervosa in topolini privi di microbiota intestinale, che sono stati poi alimentati con una dieta ipocalorica. Gli autori hanno scoperto quindi che il microbiota intestinale riduceva l’aumento di peso, alterando l’espressione dei geni coinvolti nel controllo dell’appetito e nel dispendio energetico. Questi risultati, concludono gli studiosi, suggeriscono che il microbiota intestinale potrebbe contribuire in parte allo sviluppo dell’anoressia nervosa. (30science.com)
Valentina Di Paola
Il microbiota è collegato all’anoressia nervosa
(19 Aprile 2023)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).