Roma – Si chiama SkinGPT, è una nuova tecnologia di intelligenza artificiale generativa volta a modellare le condizioni della pelle. A sviluppare questo approccio Haut.AI., una startup europea Software as a service (SaaS) di intelligenza artificiale, pioniera nella cura di sé di nuova generazione. Il software utilizza l’intelligenza artificiale per creare immagini sintetiche, per poi ricostruire le caratteristiche del derma attraverso i dati nelle immagini. SkinGPT consente agli utenti di caricare le proprie foto e osservare come la propria pelle cambierebbe in base all’uso di determinati prodotti di skincare. I contenuti generati da SkinGPT, commentano gli esperti, colmano il divario tra le aspettative dei consumatori e gli effetti del prodotto, permettendo all’utente di visualizzare chiaramente i vantaggi estetici a lungo termine derivanti dall’applicazione di criteri e abitudini di bellezza. Destinato ai marchi che operano nel settore della sckincare e ai rivenditori, questo strumento potrebbe anche educare i consumatori sull’importanza di prendersi cura della propria pelle.
SkinGPT consente la prima prova virtuale di prodotti per la cura della pelle con simulazioni fotorealistiche e supporto scientifico.
CREDITO
HautAI
La tecnologia specifica del prodotto di Haut.AI utilizza simulazioni basate sulle affermazioni cliniche di determinati prodotti per garantire l’accuratezza delle previsioni. SkinGPT potrebbe quindi incrementare anche la consapevolezza degli effetti negativi associati a fattori ambientali come allergeni, insolazione solare e inquinamento. Haut.AI mira inoltre a educare i clienti più giovani sull’importanza della cura della pelle, ad esempio sensibilizzando i ragazzi sulla necessità di applicare la crema solare e proteggere la pelle dalle radiazioni ultraviolette e da elementi potenzialmente deterioranti. Allo stesso tempo, il software potrebbe facilitare la ricerca e lo sviluppo scientifico, generando immagini sintetiche delle conseguenze dell’invecchiamento e dei danni ambientali. SkinGPT è in grado di colmare le lacune nella raccolta dati che riguardano, ad esempio, l’età e il fenotipo degli utenti. “L’IA generativa è ormai onnipresente – afferma Anastasia Georgievskaya, co-fondatrice e CEO di Haut.AI – il settore della bellezza non dovrebbe essere in ritardo. La nostra tecnologia può avere un ritorno sociale importante, sensibilizzando le persone sull’importanza che una buona routine di cura può avere sulla pelle. Nei prossimi step, cercheremo di superare i limiti attuali, allo scopo di realizzare uno strumento di testo in immagine per campi specifici della bellezza”. (30science.com) Valentina Di Paola