Roma, 2 mar. – Realizzare un nuovo sistema in grado di valutare i cambiamenti della superficie terrestre che hanno modellato il pianeta. Questo l’obiettivo a cui è stato orientato uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati dell’Università di Sydney. Il team, guidato da Tristan Salles, ha elaborato un modello geologico combinando informazioni sul clima, la tettonica, la meteorologia, il movimento dei fiumi per integrare dinamicamente i processi che hanno contribuito a formare il pianeta così come lo conosciamo.
Animazione del modello dinamico del paesaggio negli ultimi 100 milioni di anni che mostra l’erosione del paesaggio e la deposizione di sedimenti. CREDITO Dott. Tristan Salles, Università di Sydney
Questo lavoro, commentano gli autori, fornisce una comprensione ad alta risoluzione di come siano nati i paesaggi odierni e di come milioni di tonnellate di sedimenti abbiano raggiunto gli oceani. “Per elaborare previsioni – commenta Salles – dobbiamo comprendere appieno la storia del pianeta. Finora però i modelli geologici hanno fornito una visione frammentaria delle caratteristiche fisiche della Terra. Il nostro approccio ci permette di guardare agli ultimi cento milioni di anni in modo più completo e dinamico con un’ottima risoluzione”. “Questo sistema – aggiunge Laurent Husson dell’Institut des Sciences de la Terre di Grenoble, in Francia, altra firma dell’articolo – fornirà ai geoscienziati una comprensione migliore della superficie terrestre e potrebbe facilitare la previsione di scenari futuri”. Il modello potrebbe infatti consentire agli scienziati di testare diverse teorie su come la superficie terrestre risponderà ai cambiamenti climatici e alle forze tettoniche. “Le nostre scoperte – concludono gli autori – forniranno uno sfondo dinamico e dettagliato per gli scienziati in altri campi per preparare e testare ipotesi, come nei cicli biochimici o nell’evoluzione biologica”. (30science.com)