Valentina Di Paola

L’editing genetico potrebbe salvare il riso dalla siccità

(3 Marzo 2023)

Roma – Il metodo di editing genetico CRISPR/Cas potrebbe rappresentare la soluzione migliore per salvaguardare i raccolti di riso minacciati dai cambiamenti climatici. A confermare questa ipotesi uno studio, pubblicato sulla rivista Centre for Agriculture and Bioscience International Reviews, condotto dagli scienziati dell’Università Federale di Pelotas, in Brasile. Il team, guidato da Antonio Costa de Oliveira, ha valutato le tecniche di manipolazione genetica che potrebbe migliorare la resa delle colture. Il riso, spiegano gli esperti, è uno dei cereali più consumati al mondo e supporta l’alimentazione di circa tre miliardi di persone. Gli stress abiotici e biotici indotti dai cambiamenti climatici hanno influenzato la produzione e la qualità delle colture di riso. “Lo sviluppo di nuove cultivar a resa più elevata – afferma Costa de Oliveira – è necessario per garantire la sicurezza alimentare globale. Sono stati già compiuti grandi progressi con l’allevamento convenzionale, ma gli approcci biotecnologici potrebbero aiutare a soddisfare le esigenze future”. Stando a quanto emerge dalle stime attuali, entro il 2050 si verificherà un aumento del 50 per cento nel consumo di riso, con una domanda fino a 1,125 miliardi di tonnellate. L’insieme di fattori di stress legati a malattie e condizioni climatiche rappresenta un rischio per la produzione di riso. “Il potenziale derivante dalla manipolazione genetica – conclude Costa de Oliveira – può favorire una notevole resistenza ad ampio spettro contro diversi problemi. Sebbene l’agricoltura convenzionale sia stata finora decisiva, ci sono ancora molte sfide da affrontare per soddisfare le esigenze future. Le piante geneticamente modificate non presentano rischi per l’ambiente e la salute umana, per cui ci aspettiamo un buon livello di accoglienza da parte dei consumatori”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).