Valentina Di Paola

Comune prodotto chimico per il lavaggio a secco collegato al morbo di Parkinson

(15 Marzo 2023)

Roma –  Una maggiore esposizione al tricloroetilene (TCE), un prodotto chimico utilizzato per rimuovere la caffeina dal caffè, sgrassare i metalli e lavare a secco i vestiti, sembra associata a una maggiore incidenza della malattia di Parkinson. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of Parkinson’s Disease, condotto dagli scienziati del Centro medico dell’Università di Rochester (URMC). Il team, guidato da Ray Dorsey, Ruth Schneider e Karl Kieburtz, ha valutato la correlazione tra il tasso di insorgenza del Parkinson e il livello di esposizione al TCE. Questa sostanza, spiegano gli esperti, è stata precedentemente collegata a un maggiore rischio di aborti spontanei e malattie congenite. Secondo quanto emerge da questo lavoro, il tricloroetilene potrebbe inoltre incrementare del 500 per cento le probabilità di sviluppare la malattia di Parkinson. I ricercatori hanno descritto il caso di sette individui fortemente esposti al TCE. Utilizzato come solvente e in una serie di applicazioni industriali, di consumo, militari e mediche, questo prodotto contamina innumerevoli siti in tutto il territorio statunitense ed è presente in diverse basi militari. Tra gli anni ’50 e ’80, moltissime famiglie sono state esposte a livelli di TCE circa 280 volte superiori rispetto alla soglia considerata sicura. L’analisi nei modelli murini ha dimostrato che il tricloroetilene può insinuarsi nel cervello e nel tessuto corporeo, dove danneggia parti delle cellule che producono energia. Il tricloroetilene in forma volatile può contaminare il suolo e le zone sotterranee, ma anche le abitazioni, le scuole e i luoghi di lavoro. Nell’articolo scientifico, gli autori sostengono che la forte esposizione alla sostanza abbia contribuito all’insorgenza dei sintomi della malattia di Parkinson nei soggetti considerati. Tra le personalità esaminate, il giocatore di basket professionista Brian Grant, che ha giocato per 12 anni nella NBA e suo padre, un marine di Camp Lejeune. Allo stesso modo, i ricercatori riportano i casi di Amy Lindberg, giovane capitano della Marina esposta all’acqua contaminata di Camp Lejeune e del defunto senatore statunitense Johnny Isakson, che aveva prestato servizio nel Georgia Air National Guard, dove il TCE veniva usato per sgrassare gli aeroplani. Gli scienziati sottolineano che per affrontare la minaccia alla salute pubblica rappresentata da questa sostanza è fondamentale prevedere sistemi di bonifica e sanificazione dei luoghi contaminati. Saranno inoltre necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio in che modo il prodotto possa influenzare il rischio di sviluppare il Parkinson. (AGI)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).