Valentina Di Paola

Cina batte l’Occidente nella corsa allo sviluppo di nuove tecnologie

(3 Marzo 2023)

Roma – L’Oriente, e in particolare Pechino, potrebbe stabilire il monopolio nella maggior parte dei settori legati alla produzione tecnologica. A questa conclusione giungono le riflessioni dell’Australian Strategic Policy Institute, un think tank di difesa e politica strategica australiano. Secondo il progetto di monitoraggio, durato 12 mesi, la Cina risulta attualmente leader in 37 delle 44 tecnologie considerate, come batterie elettriche e comunicazioni avanzate in radiofrequenza. Il rapporto afferma che gli Stati Uniti mantengono il primato nei settori legati allo sviluppo dei vaccini, di computer quantistici e sistemi di lancio spaziale. “La nostra analisi – scrivono gli autori – rivela che la Cina ha gettato le basi per diventare la principale superpotenza scientifica e tecnologica al mondo, stabilendo un vantaggio nella ricerca ad alto impatto nella maggior parte dei settori emergenti”. L’Accademia cinese delle scienze si è classificata sempre prima o seconda nella maggior parte dei campi considerati. Questo vantaggio, commentano gli esperti, potrebbe dipendere da una pianificazione politica a lungo termine promossa da Xi Jinping. Per quanto riguarda invece le capacità nucleari, secondo gli ultimi rapporti, la Cina ha generato il 48,49 per cento dei documenti di ricerca ad alto impatto relativi ai motori aeronautici avanzati. “Abbiamo riscontrato un divario significativo tra il binomio Cine-Stati Uniti e il resto del mondo – scrive Jamie Gaida, che ha guidato la ricerca – i dati indicano un piccolo gruppo di nazioni, come India e Regno Unito, che occupano una posizione leggermente subordinata, e altri paesi che compaiono regolarmente in questi campi tecnologici, come Corea del Sud, Germania, Australia, Italia e, meno spesso, Giappone”. L’istituto ha infine chiesto alle democrazie di istituire fondi destinati alla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica. In particolare, concludono gli studiosi, ogni paese dovrebbe destinare dallo 0,5 allo 0,7 per cento del reddito nazionale lordo all’investimento in questi settori, promuovendo anche iniziative promettenti ad alto rischio e alto rendimento. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).