Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Medicina legale, Introna (SIMLA), nei disastri come in Turchia e in Siria basta improvvisazione

(28 Febbraio 2023)

Roma – “La medicina legale è fondamentale in situazioni di disastri naturali come il terremoto di Turchia e Siria, ma il nostro intervento, lì come in Italia, deve basarsi su di una ben articolata struttura logistica e di comando e non sull’improvvisazione”, così Franco Introna, presidente della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (SIMLA) ha commentato per l’AGI la notizia che nelle zone del recente sisma in Turchia e in Siria fanno difetto i medici legali. “Gli esperti appartenenti alla SIMLA, quei medici legali davvero esperti di contesti come quello turco-siriano, sono pronti a mettere a disposizione gratuitamente la loro opera, ma deve essere loro assicurata dalla Protezione civile, dalla Croce Rossa o dalla Sanita’ Militare, il necessario supporto logistico e condizioni di operabilità adeguatamente preparate”. I medici legali – spiega il presidente Introna – in situazioni del genere sono chiamati a compiti che richiedono una professionalità specifica e assai rara: “Riconoscere, ad esempio, un cadavere estratto giorni dopo l’evento sismico da sotto le macerie è un compito di estrema delicatezza. Naturalmente non è possibile affidarsi al semplice riconoscimento visivo da parte dei parenti, perché i corpi possono essere politraumatizzati e in avanzato stato di decomposizione. E’ allora necessario fare affidamento sull’individuazione di tatuaggi, sulle impronte dentali, sulla e su ogni altro elemento utile che permetta di risalire con sicurezza all’identità del cadavere. Come si può immaginare questo necessità di strutture attrezzate. Ma anche il solo riconoscimento effettuato visivamente dai parenti – quando si ha a che fare con centinaia di corpi – va gestito con metodo rigoroso, tenendo conto di ogni aspetto compresa la cura dei familiari stessi che sono spesso a loro volta persone coinvolte nel disastro e che devono essere accudite mentre attendono di poter individuare i loro cari”. “Sfortunatamente, mentre in altri paesi i medici legali sono integrati nelle strutture di emergenza che si occupano di grandi disastri naturali e non, con un continuo addestramento, una catena di comando rigorosa, e una logistica all’altezza, questo non vale per la nostra Protezione civile ove non mi risulta afferiscano Medici legali esperti in patologia medico legale e gestione dei mass disaster comunque determinati. E’ un problema che colpisce l’efficacia e l’efficienza degli aiuti anche per gli eventi tragici cui è ciclicamente sottoposto il nostro Paese non solo le missioni all’estero”. Per far fronte al problema, la SIMLA di concerto con la Prof, Cristina Cattaneo, da lungo tempo si batte per una adeguata organizzazione di una unità di medicina legale nella nostra Protezione civile: “non si devono ripetere situazioni, come pure è accaduto di recente, dove per l’improvvisazione, ad esempio, si sono rimossi oggetti personali come zaini dalle vittime di un disastro rendendo ancora più complesso il nostro lavoro. Di concerto con la Croce Rossa abbiamo già avviato un coordinamento che permette interventi mirati, con personale qualificato, ma il tutto deve essere integrato nella struttura della Protezione civile che deve farsi carico di una programmazione che permetta al meglio di poter usufruire dei nostri servigi.” “Il rischio se no – oltre a quello di grossolani errori – e che ci si affidi a venditori di fumo, a persone con competenze inadeguate o peggio, come temo stia avvenendo anche per i soccorsi in Turchia e in Siria. E questo significa non poter guidare i soccorsi verso la ricerca delle vittime ancora non individuate e non poter dare il sollievo della sepoltura ai parenti.” (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla