Valentina Di Paola

Covid: rischi cardiaci più comuni negli uomini che nelle donne

(14 Febbraio 2023)

I pazienti di genere maschile ospedalizzati con Covid-19 sono associati a una probabilità più elevata di sperimentare complicanze cardiovascolari rispetto alle controparti femminili, indipendentemente dalle condizioni o dalle malattie pregresse. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sul British Medical Journal Medicine, condotto dagli scienziati del George Institute for Global Health e dell’Imperial College di Londra. Generalmente, riportano gli autori, è stato ampiamente documentato che gli uomini sembrano associati a un rischio maggiore di sperimentare esiti peggiori in caso di positività al nuovo coronavirus. Il team, guidato da Carinna Hockham, ha esaminato i tassi di complicazioni legate a SARS-CoV-2 per valutare se la maggiore prevalenza di malattie cardiovascolari negli uomini potesse spiegare tale discrepanza di genere. I ricercatori hanno considerato le informazioni relative a 11.167 pazienti ricoverati negli ospedali di 13 paesi tra maggio 2020 e maggio 2021. I risultati mostrano che 13 donne e 17 uomini su 100 erano associati a una complicazione cardiovascolare durante l’ospedalizzazione, con il gentil sesso correlato a un rischio del 30 per cento inferiore. La problematica più comune è stata l’aritmia, che si è manifestata rispettivamente nel cinque e nell’otto per cento delle sotto-coorti femminile e maschile. Questi risultati, commentano gli autori, hanno serie implicazioni per la comprensione generale delle disuguaglianze di genere in ambito clinico. “Il nostro lavoro – afferma Hockham – si aggiunge al crescente corpus di prove che dimostrano l’importanza di considerare le differenze di genere in tutti gli aspetti della salute umana. Non sembra che la presenza di malattie o condizioni pregresse possa spiegare interamente lo svantaggio maschile in relazione a Covid-19. Saranno pertanto necessarie ulteriori ricerche per comprendere i fattori che contribuiscono maggiormente alla gravità dei sintomi associati all’infezione”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).