Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Cambiamento climatico, crisi idrica più grave del previsto

(3 Febbraio 2023)

L’analisi di 9.500 bacini idrografici su una serie temporale di diversi decenni segnala che il mondo starebbe rischiando una crisi idrica mondiale ben più grave di quanto si stimasse. Questo è quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su “Nature Water” da un team di ricercatori guidati da Günter Blöschl (TU Wien, Vienna). Gli studiosi hanno scoperto che la connessione tra le precipitazioni e la quantità di acqua disponibile nei fiumi è molto più stretta di quanto si pensasse in precedenza – e quindi molto più rilevante di quanto si presuma nei modelli attualmente utilizzati per prevedere il cambiamento climatico. I risultati del gruppo di ricerca di Günter Blöschl mostrano che i pericoli legati al cambiamento climatico per quel che riguarda l’approvvigionamento idrico in molte parti del mondo potrebbe essere stato finora sottovalutato.

contiene dati Copernicus Sentinel modificati (2020/2021), elaborati da ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

Soprattutto per Africa, Australia e Nord America, i nuovi dati prevedono un rischio significativamente più elevato di crisi dell’approvvigionamento idrico entro il 2050 rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. Finora, le proiezioni dell’impatto del clima sul flusso dei corsi d’acqua sono state solitamente calcolate sulla base di modelli fisici, ad esempio le proiezioni riportate dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). Ma queste misurazioni sono, a parere degli autori dello studio, relativamente carenti. “Fino ad ora, le misurazioni del deflusso di solito non sono state incluse nei modelli, come quelli attualmente riportati dall’IPCC”, afferma Günter Blöschl. “Con le serie di misurazioni ora disponibili, ora dovrebbe essere possibile regolare di conseguenza i modelli di previsione fisica”. “Noi non basiamo – aggiunge – la nostra analisi su modelli fisici, ma su misurazioni effettive. Osserviamo quanto è cambiata la quantità di acqua disponibile in passato al variare delle condizioni esterne. In questo modo abbiamo potuto scoprire quanto i cambiamenti dei parametri climatici siano stati e siano sensibilmente correlati a un cambiamento della disponibilità idrica locale. E questo ci consente di fare previsioni più precise”. Günter Blöschl ha collaborato con colleghi provenienti da Cina, Australia, Stati Uniti e Arabia Saudita per costruire e analizzare un ampio database di osservazioni di flusso da tutto il mondo. Sono stati inclusi oltre 9.500 bacini idrografici, con serie temporali che si estendono per diversi decenni nel passato. (30science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla