(30Science.com) – Roma, 17 feb. – Il satellite iperspettrale dell’ASI PRISMA ha restituito oggi le prime immagini della zona epicentrale del sisma che ha colpito la Turchia e la Siria. Le immagini raccolte da satellite mostrano in particolare quel poco che resta di un castello di 2.000 anni costruito durante l’Impero romano. Il castello di Gaziantep – situato nel cuore della città più vicina all’epicentro del sisma – fu costruito dai Romani nel II e III secolo D.C., e in seguito fortificato e ampliato dall’imperatore bizantino Giustiniano I nel VI secolo.
Il castello è unico per la sua forma irregolare e le 12 torri (era anche circondato da un fossato in un certo momento). Il castello ha resistito a diverse invasioni, ristrutturazioni e cambi di regime, perdendo la sua importanza militare dopo essere stato catturato dall’Impero ottomano nel 1516, ma mantenendo nei secoli successivi il suo stato di importante sito storico e attrazione turistica. Recentemente è stato utilizzato come Museo Panoramico della Difesa ed Eroismo di Gaziantep.
Le immagini inviate si riferiscono ad un’acquisizione del satellite durante un suo passaggio sulla zona epicentrale del 13 febbraio scorso. Si tratta di due distinte immagini: un’laborazione RGB, e un’immagine pancromatica, in cui vicino al castello è visibile la Moschea Sirvani, anch’essa parzialmente distrutta.
Secondo i sismologi il terremoto del 6 febbraio è stato uno dei più forti mai registrati in Turchia. Migliaia di edifici sono crollati o sono stati pesantemente danneggiati sia in Turchia che in Siria, con i soccorritori al lavoro per salvare le persone intrappolate sotto le macerie. Il bilancio sino ad ora è di più di 41.000 vittime nelle aree colpite tra Turchia e Siria.(30Science.com)