(30Science.com) – Roma, 18 gen. – Il microbioma è un grande alleato della salute. Varie ricerche hanno dimostrato che svolge funzioni fondamentali, come garantire le difese immunitarie e le capacità digestive. Sono ancora scarse, però, le conoscenze su come avvenga l’acquisizione e trasmissione dei batteri e degli altri microbi che compongono il microbioma.
A dipanare la questione ha provato il gruppo di ricerca di Nicola Segata (professore del Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata Cibio dell’Università di Trento e dell’Istituto Europeo di Oncologia), che ha coordinato uno studio internazionale sulle vie di accesso al corpo umano dei batteri della salute. Diciotto le istituzioni e i centri di ricerca coinvolti a livello mondiale. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature. La prima firmataria è Mireia Valles-Colomer, ricercatrice post-doc del SegataLab di UniTrento.
Si tratta dello studio più imponente compiuto finora sulla trasmissione del microbioma. Autrici e autori, infatti, hanno analizzato più di 9mila campioni di feci e di saliva da persone in 20 paesi di tutti i continenti che sono state incluse nel progetto che aveva lo scopo di individuare come i batteri nei microbiomi si trasmettono tra generazioni (trasmissione verticale) e tra persone che vivono a stretto contatto, come partner, figli, o amici (trasmissione orizzontale).
La ricerca ha confermato e definito in modo più accurato che la prima trasmissione del microbioma intestinale avviene alla nascita ed è duraturo, tanto che il bagaglio di batteri del microbioma sano ereditati dalla mamma è riconoscibile anche fino agli 80 anni di età. Dall’analisi emerge, poi, che nella popolazione adulta un altro canale di trasmissione dei microbi sono le persone con cui si hanno relazioni strette, come in casa tra partner, figli e figlie o nei rapporti di amicizia.
Il gruppo ha poi scoperto che il microbioma orale si trasmette in modo nettamente diverso dal microbioma intestinale. I batteri presenti nella saliva si trasmettono infatti ancora più frequentemente, soprattutto in modo orizzontale: lì la trasmissione da parte della madre è minima. Al contrario, quanto più tempo le persone passano insieme, più batteri esse condividono.(30Science.com)