(30Science.com) – Roma, 20 gen. – in una conferenza stampa presso la sede Airbus di Tolosa, l’ESA ha appena svelato una placca commemorativa montata sulla sonda JUICE, che sarà lanciata in aprile alla volta di Giove e delle sue lune ghiacciate. La placca, dedicata a Galileo Galilei, reca immagini delle prime osservazioni al telescopio di Giove e delle sue lune maggiori, realizzate da Galileo nel 1610 e pubblicate nel volume Sidereus Nuncius. Le immagini usate per creare la placca sono state messe a disposizione dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e provengono dalla copia del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei custodita presso la Biblioteca e Museo Copernicano della sede centrale INAF a Roma. La copia è una delle prime 550 del rivoluzionario volume stampate nel 1610 a Venezia. La sonda JUICE porterà finalmente Galileo su alcuni dei primi oggetti da lui osservati con il suo cannocchiale, celebrando una delle più grandi scoperte dell’astronomia italiana, di cui INAF continua oggi l’eredità.
“Ormai ci siamo – ha detto Giuseppe Piccioni, dirigente di ricerca INAF e responsabile scientifico dell’accordo tra ASI e INAF per la partecipazione italiana alla missione – Siamo vicinissimi al lancio della missione dell’ESA JUICE che studierà il sistema di Giove. Dopo tanti anni di lavoro è sempre un’emozione unica vedere finalmente tutti gli strumenti montati a bordo per le ultime verifiche prima del trasporto verso la rampa di lancio. È sempre una grande emozione stare vicino ad un oggetto che viaggerà attraverso il Sistema solare per oltre un miliardo di chilometri fino all’arrivo. L’emozione è doppia in quanto la sonda porterà verso la sua destinazione finale anche un pezzo del nostro grande scienziato Galileo Galilei.
Mi chiedo spesso se oltre 400 anni fa, quando Galileo scoprì i satelliti a cui diede il nome, avesse mai immaginato che oggi avremmo inviato copia delle sue fondamentali ricerche in quel mondo apparentemente tanto lontano. Un mondo ricchissimo di acqua e forse anche in grado di ospitare la vita. Come oggi sarebbe impossibile immaginare quanto evoluta sarebbe l’esplorazione spaziale e la ricerca scientifica e tecnologica tra 400 anni. Grazie al finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana ed alla partecipazione di INAF, delle Università e della Industrie coinvolte, tra cui Leonardo e Thales, il contributo dell’Italia è fondamentale per JUICE in quanto fornisce ben un terzo degli strumenti scientifici a bordo, di cui metà a responsabilità di INAF. Se poi tutto andrà per il verso giusto come speriamo, quasi il 50% dei preziosi dati della missione arriveranno in Italia a disposizione del team scientifico internazionale che dovrà quindi svelarne i segreti.
Non ci resta quindi che incrociare le dita”. (30Science.com)
Mi chiedo spesso se oltre 400 anni fa, quando Galileo scoprì i satelliti a cui diede il nome, avesse mai immaginato che oggi avremmo inviato copia delle sue fondamentali ricerche in quel mondo apparentemente tanto lontano. Un mondo ricchissimo di acqua e forse anche in grado di ospitare la vita. Come oggi sarebbe impossibile immaginare quanto evoluta sarebbe l’esplorazione spaziale e la ricerca scientifica e tecnologica tra 400 anni. Grazie al finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana ed alla partecipazione di INAF, delle Università e della Industrie coinvolte, tra cui Leonardo e Thales, il contributo dell’Italia è fondamentale per JUICE in quanto fornisce ben un terzo degli strumenti scientifici a bordo, di cui metà a responsabilità di INAF. Se poi tutto andrà per il verso giusto come speriamo, quasi il 50% dei preziosi dati della missione arriveranno in Italia a disposizione del team scientifico internazionale che dovrà quindi svelarne i segreti.
Non ci resta quindi che incrociare le dita”. (30Science.com)