Valentina Di Paola

Aviaria può diffondersi tra i mammiferi, il caso dei visoni in Spagna

(25 Gennaio 2023)

(30science.com) – Roma, 25 gen. – Un focolaio di influenza aviaria scoppiato in un allevamento di visoni in Spagna dimostra che il ceppo influenzale H5N1 può diffondersi tra i mammiferi. Questo l’argomento principale di un approfondimento pubblicato sulla rivista Nature, nel quale si ripercorre il cado del rapporto di Eurosurveillance relativo alla diffusione del ceppo di influenza aviaria in un gruppo di visoni americani, scientificamente noti come Neovison vison. Nell’ottobre 2022, si legge nell’articolo, è stato registrato un focolaio in un allevamento di visoni a Carral, in Spagna. Il personale responsabile ha infatti notato un incremento nel tasso di mortalità degli animali, passato dallo 0,25 allo 0,77 per cento a settimana. Gli esemplari sono risultati positivi al test per H5N1. Il sequenziamento ha mostrato che gli animali erano stati infettati da una nuova variante del virus. Parte del materiale genetico, hanno riferito gli scienziati, era associato a un ceppo in circolazione tra i gabbiani. I virus che avevano contagiato i visoni sembravano inoltre presentare una mutazione associata a una maggiore capacità di trasmissione tra mammiferi. Nelle settimane successive, molti esemplari sono stati infettati e sono deceduti. I responsabili dell’allevamento sono stati costretti ad abbattere tutti i 51.986 visoni della fattoria. Tra i lavoratori agricoli, 11 sono stati a contatto con un animale infetto, ma, fortunatamente, tutti sono risultati negativi al test per l’H5N1. “Questa variante costituisce pertanto un territorio inesplorato dell’influenza aviaria – afferma Wendy Puryear, virologa presso la Tufts University di Medford – in assenza di determinate precauzioni specifiche, la malattia potrebbe anche compiere il salto inter specie e diffondersi nell’uomo”. Nell’ultimo anno, l’H5N1 ha mostrato una crescente capacità di trasmissione tra uccelli e mammiferi. Negli Stati Uniti sono state riscontrate infezioni in circa una dozzina di specie, compresi procioni, volpi, foche e orsi grizzly. Prima del caso dei visoni spagnoli, però, tutti gli episodi riportati potevano essere attribuiti al contatto diretto con materiale contaminato. “Gli animali – spiega Hualan Chen, virologo presso l’Harbin Veterinary Research Institute in Cina – possono ingerire escrementi di uccelli selvatici o predare animali infetti. Questo può portare allo sviluppo della malattia. La diffusione tra i mammiferi, però, implica che H5N1 può rappresentare un rischio maggiore per la salute pubblica”. “I visoni – scrivono gli autori del rapporto Eurosurveillance – potrebbe costituire un potenziale bacino di trasmissione interspecie tra uccelli, mammiferi e umani. È necessario rafforzare la cultura della biosicurezza e della bioprotezione in questo sistema di allevamento e promuovere l’attuazione di programmi di sorveglianza per l’influenza aviaria e altri patogeni zoonotici”. Il livello di pericolo per l’umanità, però, è ancora piuttosto basso, rassicurano gli esperti. Se il nuovo ceppo di H5N1 dovesse iniziare a infettare le persone, le autorità sanitarie dovrebbero essere in grado di produrre rapidamente un vaccino specifico, ed è stato suggerito che il farmaco antivirale Tamiflu potrebbe ridurre la gravità della malattia. “Il rischio più elevato riguarda gli animali selvatici – commenta Puryear – l’influenza aviaria ha costantemente provocato livelli elevati di malattia e alti tassi di decesso tra uccelli selvatici e mammiferi nell’ultimo anno, per cui sarà fondamentale monitorare in che modo la nuova variante si comporterà. Non possiamo ancora effettuare previsioni accurate”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).