Valentina Di Paola

I più sicuri del proprio livello di conoscenza sono agli estremi della scienza e dell’anti-scienza

(25 Gennaio 2023)

(30science.com) – Roma, 25 gen. –  Il modo in cui le persone si comportano in relazione alla scienza e alla conoscenza cambia a seconda della propria indole e del modo in cui percepiscono il proprio livello di comprensione degli argomenti scientifici. Lo suggerisce uno studio, pubblicato sulla rivista Plos Biology, condotto dai ricercatori della Genetics Society e dell’Università di Bath, nel Regno Unito. Il team, guidato da Cristina Fonseca, ha esaminato il modo in cui le persone valutano le proprie convinzioni sulla scienza e il grado di preparazione che credono di aver raggiunto. In particolare, riportano gli autori, le persone con caratteri più forti e volitivi tendono a ritenere di comprendere la scienza in modo approfondito, mentre i soggetti neutrali sono in genere meno sicuri sulle proprie convinzioni. Allo stesso tempo, rivelano gli studiosi, coloro che sono fortemente negativi nei confronti della scienza e del progresso si mostrano molto sicuri del proprio livello di conoscenza. In questo lavoro, il gruppo di ricerca ha coinvolto oltre duemila adulti nel Regno Unito, che sono stati sottoposti a un sondaggio. Scopo dell’indagine, quello di capire come le persone possano assumere atteggiamenti complessi e variegati nei confronti di nozioni scientificamente considerate valide. I partecipanti hanno risposto a domande sulla propria fiducia nella scienza e negli scienziati. Ricerche precedenti avevano suggerito che gli individui negativi nei confronti della scienza sono associati a conoscenze relativamente basse, ma a una forte fiducia in se stessi. Gli autori hanno differenziato tra coloro che indicavano una bassa comprensione e chi invece pensava di conoscere le tematiche presentate. In generale, riportano gli esperti, chi si trovava negli estremi attitudinali, i pro e contro la scienza, erano caratterizzati da un’elevata fiducia in se stessi e nelle proprie conoscenze, mentre chi rispondeva in modo neutrale rispecchiava un atteggiamento meno “estremista”. Psicologicamente, suggerisce il team, questo risultato è molto sensato: per mantenere un’opinione forte è necessario credere fermamente nella correttezza della propria comprensione dei fatti di base. “Affrontare gli atteggiamenti negativi nei confronti della scienza di alcune persone – afferma Anne Ferguson-Smith, presidente della Genetics Society e coautrice del lavoro – richiede la decostruzione di ciò che esse pensano di sapere sulla scienza, sostituendo le nozioni errate con una comprensione più accurata, ma non si tratta un’impresa facile”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).