Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Calcolare le emissioni degli aerei sulla base delle tariffe per stime più affidabili

(25 Gennaio 2023)

(30science.com) – Roma, 25 gen. – Calcolare le emissioni inquinanti degli aerei passeggeri basandosi sulle tariffe aeree piuttosto che sulla classe di viaggio darebbe un’idea più precisa del carico di inquinamento del singolo passeggero, secondo uno studio condotto dall’University College London, GB (UCL). Le stime delle emissioni aere, attualmente, si basano sulla classe di viaggio, supponendo che chi viaggia in una classe superiore – e quindi occupa più spazio sull’aereo – sia responsabile di maggiori emissioni. Lo studio, pubblicato su “Environmental Research Letters”, suggerisce invece che l’inclusione delle tariffe aeree nei calcoli porti a stime più precise relative a quali passeggeri inquinino di più con il loro viaggio. Sebbene in generale i posti premium (business) siano più costosi di quelli economici, i ricercatori hanno scoperto, esaminando i dati, che molte prenotazioni tardive in classe economica – spesso effettuate per viaggi di lavoro o da viaggiatori ad alto reddito – costano quanto, o più, dei posti premium. L’autore principale, il dott. Stijn van Ewijk (ingegnere dell’UCL), ha dichiarato: “Il documento mostra che dovremmo seguire i soldi nel calcolo delle emissioni dei singoli viaggiatori, poiché sono le entrate che decidono se una compagnia aerea può gestire un aereo o meno. Chi ha pagato il doppio di un compagno di viaggio contribuisce al doppio delle entrate della compagnia aerea e quindi al doppio delle emissioni.” I ricercatori ritengono che una stima più precisa delle emissioni, con il loro sistema, responsabilizzerebbe i passeggeri, incoraggiandoli a trovare modalità di trasporto alternative, ove possibile. A loro opinione si potrebbe anche strutturare un sistema di tassazione che vada a colpire in proporzione le tariffe. Le persone che acquistano i biglietti più costosi pagherebbero il tributo più alto, incoraggiandole a cercare alternative. Il dott. van Ewijk ha aggiunto: “Calcolando le emissioni in base al prezzo dei biglietti e tassando tali emissioni, possiamo assicurarci che tutti paghino la loro giusta quota e siano ugualmente incoraggiati a cercare alternative”. Un tributo sui biglietti dovrebbe anche tenere conto della distanza percorsa e del modello e dell’età dell’aereo, che possono indicare quanto sia inquinante. Gli autori hanno utilizzato un set di dati dagli Stati Uniti per testare il loro approccio di allocazione basato sulle tariffe. Hanno utilizzato il database Airline Origin Survey, che include dati sulle tariffe dei biglietti, origine e destinazione, classe di viaggio e tariffa per miglio. Da questo, hanno calcolato la distribuzione dei prezzi dei biglietti tra tutti i passeggeri su un volo tipico. Sulla base della distribuzione dei prezzi, gli autori hanno calcolato le quote di emissioni del volo di ogni passeggero e hanno confrontato i risultati con le stime dei calcolatori esistenti di emissioni ampiamente utilizzati. Poiché i prezzi dei biglietti variano fortemente in base al momento della prenotazione, anche le emissioni per passeggero variavano, molto più che in base alle dimensioni del posto e alla classe di viaggio. Utilizzando un modello economico di domanda-offerta, i ricercatori hanno anche stimato quanto influirebbe sui voli un tributo sulle tariffe di viaggio. In tutti gli scenari, un tributo sulle emissioni calcolato sulla base delle tariffe aeree ha avuto – a loro dire – un effetto più equo perché ha ridotto i voli in modo più uniforme tra i diversi gruppi di reddito. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla