Valentina Di Paola

Alcuni lavori che aumentano il rischio di interruzione di gravidanza

(25 Gennaio 2023)

(30science.com) – Roma, 25 gen. – Le mamme impegnate in mestieri legati al settore sanitario, al lavoro sociale, alla manifattura e all’istruzione sembrano associate a maggiori rischi di aborto spontaneo e natimortalità. Questo inquietante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of Occupational Health, condotto dagli scienziati del National Medical Center di Seoul. Il team, guidato da Jung-won Yoon, ha eseguito un’analisi su oltre 1,8 milioni di donne incinte lavoratrici e non, in Corea del Sud. Nell’indagine, i ricercatori hanno considerato i rischi per aborto spontaneo, gravidanza ectopica, gravidanza molare, nati morti o esiti precoci di natimortalità. Gli studiosi riportano che il 18,0 per cento delle gestazioni si è concluso con un aborto spontaneo, lo 0,7 per cento e il 39,8 per cento delle donne ha sperimentato natimortalità precoce e morte del piccolo durante il parto. Il rischio di esiti precoci di interruzione della gravidanza è risultato più elevato nelle gestanti lavorativamente impegnate rispetto a quelle che restavano in casa. In particolare, riportano gli autori, i mestieri maggiormente correlati a esiti avversi riguardavano il settore sanitario e il lavoro sociale, seguiti dalla manifattura, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, l’istruzione e i servizi pubblici. Tra le occupazioni che invece sembravano meno rischiose per le gestanti, gli studiosi hanno evidenziati i lavori finanziari e assicurativi. “La buona notizia – sottolinea Yoon – è che il Ministero dell’occupazione e del lavoro della Corea del Sud è in fase di revisione della legislazione sull’assicurazione contro gli infortuni legati all’occupazione, in modo da coprire tutti gli esiti infausti della gestazione. Speriamo che il nostro articolo, che evidenzia l’impatto dell’ambiente lavorativo sui rischi della gravidanza, possa gettare nuova luce sui mestieri considerati più ‘pericolosi’ per le donne in dolce attesa”. (30science.com) Valentina Di Paola

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).