Valentina Di Paola

Il pesce giusto nel piatto giusto

(15 Dicembre 2022)

(30Science.com) – Roma, 15 dic. – ( Tracciare e monitorare le catene di approvvigionamento dell’ittica rappresenta un’esigenza concreta per ridurre i tassi di insicurezza alimentare. A compiere un passo importante verso queste direzione uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Food, condotto dagli scienziati della Michigan State University (MSU). Il team, guidato da Park Muhonda e Abigail Bennett, ha ideato un approccio per ricostruire il quadro reale della distribuzione di una delle merci più comuni e importanti al mondo. I ricercatori hanno rivelato lacune sorprendenti nella tradizionale analisi della domanda e dell’offerta di pesce, offrendo un’opportunità alternativa per garantire all’utente finale il prodotto più utile per le proprie esigenze.

Il gruppo di ricerca discute il processo di offerta per l’acquisto di pesce sbarcato con i pescatori a Senga Bay, in Malawi.
CREDITO
Patrick Kawaye, Università di agricoltura e risorse naturali di Lilongwe

“Non tutti i pesci sono paragonabili in termini di proprietà nutrizionali – afferma Bennett – una politica efficace ha bisogno di nuovi dati che rivelino come la variazione dell’offerta, del prezzo e della forma del pesce in luoghi diversi in un paese determini chi può accedere al prodotto finale, con una particolare attenzione alle persone vulnerabili alla malnutrizione”. Il gruppo di ricerca ha osservato gli spostamenti dei viaggi che due specie di acqua dolce percorrono per raggiungere le tavole degli abitanti di Malawi, nell’Africa sub-sahariana. Gli studiosi hanno considerato l’usipa, un pesce simile alla sardina, economico e di piccole dimensioni, spesso essiccato e consumato intero, e il chambo, di dimensioni e costi più elevati, generalmente mangiato fresco. Secondo l’indagine, l’usipa era presente in 72-79 mercati in tutto il Malawi, mentre il chambo era disponibile solo presso 16 rivenditori, più vicini alle aree urbane. Maggiormente ricca di proteine, l’usipa rappresenta una scelta nutrizionale migliore, ma le politiche sembravano promuovere l’altra specie come più pregiata. “Il nostro lavoro – commenta Emma Rice, altra firma dell’articolo – rappresenta un’analisi spaziale dello spostamento del pesce. Questo approccio può essere utile per monitorare anche altre realtà di approvvigionamento alimentare. La maggior parte dei paesi, inclusi gli Stati Uniti, affronta problemi di sicurezza alimentare e nutrizionale in forme e contesti diversi. Il nostro metodo potrebbe essere adottato in qualsiasi contesto per capire quali tipi di alimenti affluiscono a quali popolazioni e attraverso quali meccanismi”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).