Valentina Di Paola

Sviluppato un materiale che si può manipolare a distanza

(13 Dicembre 2022)

(30science.com) – Roma, 13 dic. –  Per la prima volta, è stato ideato un materiale di termoplastica e polvere di ferro che può essere manipolato a distanza nell’aria, nell’acqua o all’interno di tessuti biologici. A riuscirci gli scienziati dell’Università Pubblica di Navarra, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports per rendere noti i risultati del loro lavoro. Questi risultati, commentano gli autori, aprono la strada a una serie di possibilità di applicazione, che spaziano dalla biologia alla medicina fino alla robotica. Il team, guidato da Josu Irisarri, Íñigo Ezcurdia, Xabier Sandúa, Itziar Galarreta, Iñaki Pérez de Landazábal e Asier Marzo, ha ideato una sostanza che può modificare le proprie caratteristiche in modo programmatico.

“Finora – spiega Marzo – per controllare la materia a distanza sono stati utilizzati metodi ottici o magnetici, ma entrambi presentano delle limitazioni. Il nostro approccio prevede invece l’uso di calore e campi magnetici”. I ricercatori hanno utilizzato un composto di termoplastica e polvere di ferro. Rigido a 27°C, questo materiale diventa malleabile se riscaldato in un processo reversibile. La polvere di ferro è suscettibile ai campi magnetici. “Questa combinazione – commenta Irisarri – permette un controllo senza precedenti. Abbiamo eseguito molteplici manipolazioni usando luce, calore e campi magnetici sul composto, e i risultati erano davvero interessanti”. Il materiale, riassumono gli autori, può essere spostato, ruotato, piegato, allungato, contratto, diviso, fuso, sollevato, fuso e scolpito in figure o motivi Braille.

“Allo stato solido – conclude Marzo – può anche sostenere pesi significativi e manipolazioni complesse. Grazie alla bassa temperatura di transizione e alla capacità di riscaldare attraverso materiali opachi mediante microonde, il composito può essere manipolato all’interno del tessuto biologico, offrendo un grande potenziale per i dispositivi biomedici”. (30science.com) Valentina Di Paola

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).