(30Science.com) – Roma, 13 dic. – First Light Fusion (First Light), lo spin-out della fusione dell’Università di Oxford, ha confermato oggi di aver raggiunto i suoi primi obiettivi di fusione nucleare. L’Autorità per l’Energia Atomica del Regno Unito (UKAEA) ha convalidato in modo indipendente il risultato. Questa è la prima volta che la fusione viene raggiunta utilizzando gli obiettivi unici sviluppati da First Light e la corrispondente tecnologia dei proiettili. La missione di First Light è risolvere il problema dell’energia da fusione con la macchina.
La fusione a proiettile è un nuovo approccio alla fusione inerziale che è più semplice, più efficiente dal punto di vista energetico e presenta un rischio fisico inferiore. First Light ha ottenuto la fusione dopo aver speso meno di 45 milioni di sterline e con un tasso di miglioramento delle prestazioni più veloce di qualsiasi altro schema di fusione nella storia.
“La tecnologia britannica di First Light Fusion potrebbe potenzialmente rivoluzionare la produzione di energia nei prossimi decenni”, ha dichiarato Kwasi Kwarteng, segretario alle imprese e all’energia. “Ecco perché questo governo sta investendo nella scienza e nell’innovazione del Regno Unito, assicurandoci di rimanere in prima linea nello sforzo scientifico globale per rendere l’energia di fusione sicura, pulita e illimitata una realtà.”
La fusione è il fenomeno che alimenta il Sole. La sfida è controllare le complessità coinvolte nella replica di questo processo per produrre una fonte di energia pulita, abbondante ma anche commercialmente valida.
Invece di utilizzare laser o magneti complessi per generare o mantenere le condizioni per la fusione, l’approccio di First Light è quello di comprimere il carburante all’interno di un bersaglio utilizzando un proiettile che viaggia ad altissima velocità. La tecnologia chiave nell’approccio di First Light è il design dell’obiettivo, che concentra l’energia del proiettile, facendo implodere il carburante alle temperature e alle densità necessarie per realizzare la fusione. (30Science.com)