(30science.com) – Roma, 4 nov. – La prossima frontiera nell’interazione domotica sarà una nuova categoria di stanze robotiche, che permetteranno di abitare in ambienti automatizzati, modulari e controllati dai comandi vocali. Questa futuristica prospettiva è stata delineata dagli scienziati della Cornell University e della Clemson University. Il team, guidato da Keith Evan Green e Ian Walker, ha progettato delle “stanze robot”, ambienti riconfigurabili e intelligenti che circonderanno e sosterranno gli utenti in piccoli spazi, dagli ambienti ospedalieri ai veicoli a guida autonoma, fino alle abitazioni.
“Il nostro obiettivo – afferma Green – è quello di realizzare una stanza di più superfici robotiche. Questi ambienti potrebbero trasportare l’utente in altre dimensioni. Con lo smart working che è sempre più comune nelle nostre vite, la pressione sulla casa aumenta significativamente, tanto che l’abitazione dovrà rispondere a nuove esigenze”. Tra il cambiamento climatico e la popolazione in crescita, sottolineano gli esperti, è fondamentale ripensare al design degli ambienti domestici. “Guardando al futuro – continua Green – ci stiamo preparando per la possibilità di vivere in ambienti estremi sulla Terra e su altri pianeti. Diverse startup offrono sistemi di mobili motorizzati che, premendo un pulsante, si muovono per ottimizzare gli spazi”. Gli studiosi hanno ideato l’involucro di una stanza, facendo avanzare superfici robotiche non rigide integrate con sensori, controller e un certo grado di intelligenza artificiale. Nell’ambiente di lavoro, ad esempio, si potrebbero aggiungere scrivanie e pannelli che si riconfigurano per soddisfare diverse esigenze. Tavoli e lampade robotici potrebbero recuperare oggetti dal pavimento o dagli scaffali più elevati, supportando gli anziani o i residenti con mobilità ridotta. Le superfici di pareti e soffitti possono essere programmate per cambiare forma e colore ed emettere suoni. Il laboratorio di Green ha progettato superfici incastonate con materiale vegetale, il che permetterebbe di incorporare la natura in spazi abitativi altrimenti poco verdi. A supporto di queste iniziative, oltre al finanziamento della National Science Foundation, anche The Gettys Group Companies, una famiglia di aziende che spera di raggiungere una realtà in cui gli arredi potranno essere regolati e modulati in base ai comandi vocali. “Il futuro sarà popolato da robot, macchine e automi – conclude Green – la ricerca dovrebbe concentrarsi su come ottimizzare la loro presenza in modo da lavorare insieme in modo efficiente”. (30science.com)