Valentina Di Paola

Vivremo in stanze robot che creeranno spazi a piacere

(4 Novembre 2022)

(30science.com) – Roma, 4 nov. – La prossima frontiera nell’interazione domotica sarà una nuova categoria di stanze robotiche, che permetteranno di abitare in ambienti automatizzati, modulari e controllati dai comandi vocali. Questa futuristica prospettiva è stata delineata dagli scienziati della Cornell University e della Clemson University. Il team, guidato da Keith Evan Green e Ian Walker, ha progettato delle “stanze robot”, ambienti riconfigurabili e intelligenti che circonderanno e sosterranno gli utenti in piccoli spazi, dagli ambienti ospedalieri ai veicoli a guida autonoma, fino alle abitazioni.

 

“Il nostro obiettivo – afferma Green – è quello di realizzare una stanza di più superfici robotiche. Questi ambienti potrebbero trasportare l’utente in altre dimensioni. Con lo smart working che è sempre più comune nelle nostre vite, la pressione sulla casa aumenta significativamente, tanto che l’abitazione dovrà rispondere a nuove esigenze”. Tra il cambiamento climatico e la popolazione in crescita, sottolineano gli esperti, è fondamentale ripensare al design degli ambienti domestici. “Guardando al futuro – continua Green – ci stiamo preparando per la possibilità di vivere in ambienti estremi sulla Terra e su altri pianeti. Diverse startup offrono sistemi di mobili motorizzati che, premendo un pulsante, si muovono per ottimizzare gli spazi”. Gli studiosi hanno ideato l’involucro di una stanza, facendo avanzare superfici robotiche non rigide integrate con sensori, controller e un certo grado di intelligenza artificiale. Nell’ambiente di lavoro, ad esempio, si potrebbero aggiungere scrivanie e pannelli che si riconfigurano per soddisfare diverse esigenze. Tavoli e lampade robotici potrebbero recuperare oggetti dal pavimento o dagli scaffali più elevati, supportando gli anziani o i residenti con mobilità ridotta. Le superfici di pareti e soffitti possono essere programmate per cambiare forma e colore ed emettere suoni. Il laboratorio di Green ha progettato superfici incastonate con materiale vegetale, il che permetterebbe di incorporare la natura in spazi abitativi altrimenti poco verdi. A supporto di queste iniziative, oltre al finanziamento della National Science Foundation, anche The Gettys Group Companies, una famiglia di aziende che spera di raggiungere una realtà in cui gli arredi potranno essere regolati e modulati in base ai comandi vocali. “Il futuro sarà popolato da robot, macchine e automi – conclude Green – la ricerca dovrebbe concentrarsi su come ottimizzare la loro presenza in modo da lavorare insieme in modo efficiente”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).