Valentina Di Paola

Le balene mangiano 10 mln di pezzi di plastica al giorno

(2 Novembre 2022)

(30science.com) – Roma, 2 nov. – Le balene che nuotano nella costa della California possono ingerire fino a 10 milioni di pezzi di microplastiche al giorno. Questa allarmante stima è stata elaborata dagli scienziati della Stanford University e della California State University, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Nature per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il team, guidato da Shirel Kahane-Rapport e Matthew Savoca, ha sviluppato dei modelli per calcolare quanta microplastica questi mammiferi possano ingerire su base giornaliera.

Le balene, che includono balenottere azzurre, megattere e balenottere comuni, sono particolarmente a rischio di ingestione di microplastiche a causa del loro comportamento di filtraggio, dell’immenso consumo di prede e della sovrapposizione dell’habitat con regioni inquinate. I ricercatori hanno combinato i dati sulla microplastica della California Current con misurazioni del comportamento di foraggiamento ad alta risoluzione di 191 esemplari. Questi animali, rivelano gli autori, si nutrono principalmente a profondità di 50-250 metri, dove si trova la maggior parte delle microplastiche. Sulla base delle misurazioni, gli studiosi hanno stimato che le balenottere azzurre potrebbero consumare circa 10 milioni di pezzi di microplastica al giorno, mentre le megattere potrebbero ingerire fino a quattro milioni di frammenti ogni giorno. Sebbene non si conoscano gli effetti a lungo termine dell’assunzione di queste sostanze, gli scienziati suggeriscono che le balene potrebbero correre rischi fisiologici e tossicologici a causa delle microplastiche. Questi risultati, concludono gli esperti, evidenziano che le microplastiche rappresentano un importante fattore di stress per la popolazione di balene, per cui nelle prossime indagini sarà fondamentale comprendere le conseguenze delle microplastiche sulla fauna marina. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).