(30science.com) – Roma, 4 nov. – Il modo in cui gli uccelli si nutrono può portare a cambiamenti sociali per gli esseri umani, che beneficiano della natura e possono trovare giovamento dal benessere degli ecosistemi. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista People and Nature, condotto dagli scienziati del College of Natural Resources and Environment, del Cornell Lab of Ornithology, della Ohio State University e dell’Università della Georgia. Il team, guidato da Ashley Dayer e Dana Hawley, ha valutato le interazioni tra l’umanità e la fauna selvatica attraverso l’alimentazione degli uccelli. Nell’ambito del Project FeederWatch, i ricercatori hanno lanciato un’iniziativa di citizen science chiedendo ai volontari di partecipare attraverso azioni di birdwatching. “Il collegamento tra le scienze naturali con le scienze sociali è uno degli aspetti più interessanti della citizen science – afferma David Bonter, del Cornell Lab of Ornithology – dopo 35 anni di conoscenza degli uccelli, siamo entusiasti di riuscire a comprendere cosa significhi osservare determinate specie”. Scopo dell’indagine era quello di capire in che modo gli uccelli rispondano ai comportamenti delle persone e come l’alimentazione degli uccelli possa influenzare il benessere della popolazione umana. Oltre 10mila i volontari che hanno inviato dati preziosi al team, che da gennaio affronterà anche la sfida della diversificazione nel campo delle scienze partecipative. Gli esperti sperano di individuare una strategia efficace per frenare la diffusione di un agente patogeno che causa la congiuntivite negli uccelli. “La congiuntivite non è direttamente letale per questi animali – spiega Hawley – ma può causare una particolare debolezza, riducendo la determinazione a cercare del cibo e rendendo i volatili particolarmente vulnerabili agli attacchi da parte di predatori. Istituire delle mangiatoie potrebbe beneficiare questi esemplari, mantenendo in vita gli uccelli malati fornendo loro una facile fonte di cibo”. “Dal punto di vista della conservazione e con tutti i cambiamenti globali in atto – osserva Hawley – non possiamo davvero continuare a studiare fenomeni biologici senza considerare i comportamenti umani”. Il progetto prevede una timeline di quattro anni, e gli studiosi affermano che c’è molto interesse per il modo in cui il benessere umano viene influenzato dall’ambiente naturale. “Durante la pandemia – conclude Dayer – molte persone si sono dedicate al birdwatching per trovare sollievo psicologico dalla situazione emergenziale. La natura rappresenta una valvola di sfogo importantissima per il benessere umano, per cui è davvero fondamentale riuscire a capire tutte le potenzialità degli ecosistemi naturali e della biodiversità”. (30science.com) Valentina Di Paola
Valentina Di Paola
L’alimentazione degli uccelli influenza anche l’uomo
(4 Novembre 2022)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).