Valentina Di Paola

Vodka, benzodiazepine & Co, un mix pericoloso per i giovani

(28 Ottobre 2022)

(30sciene.com) – Roma, 28 ott. – La poliassunzione di sostanze psicoattive rappresenta un pericolo significativo per i giovani. Lo evidenzia uno studio, condotto dagli scienziati dell’Istituto svizzero di ricerca per la salute pubblica e le dipendenze (IGSF) e dell’Università di Zurigo. Nel 2018, in Svizzera, riportano gli autori, almeno 33 ragazzi sono deceduti a causa della poliassunzione, ovvero l’utilizzo di due o più sostanze psicoattive contemporaneamente. I giovani adulti spesso non sono consapevoli dei rischi di questa pratica. Il team, guidato da Corina Salis Gross, ha esaminato le combinazioni più comuni di sostanze psicoattive assunte dalla popolazione giovanile svizzera. Stando alle stime precedenti, i decessi da poliassunzione tra i giovani possono essere attribuiti all’utilizzo di alcol, cannabis, farmaci a base di oppioidi e benzodiazepine. I ricercatori hanno condotto un sondaggio online con giovani di età compresa tra 14 e 20 anni che facevano regolarmente uso di droghe. Il lavoro ha dimostrato che gli adolescenti non sono consapevoli dei rischi della poliassunzione, mentre altri sembrano a conoscenza di questi pericoli grazie a fonti di informazione come YouTube, che non sempre forniscono informazioni fattuali e precise. I risultati del sondaggio mostrano che l’utilizzo di più sostanze non è raro. Ad esempio, circa la metà dei partecipanti ha riportato di assumere farmaci, come tranquillanti e sedativi, insieme a sostanze psicoattive. Tre le ragioni più frequenti di questo comportamento i ragazzi riferivano di sentirsi maggiormente rilassati e meno ansiosi. Tre quarti degli intervistati hanno riferito di sapere cosa fare in caso di emergenza dopo la poliassunzione e di saper riconoscere un caso di sovradosaggio. Indagini precedenti hanno però confermato che in molti casi i giovani evitano di chiedere aiuto per paura delle possibili ripercussioni. Questo lavoro, concludono gli autori, evidenzia l’importanza di sviluppare programmi e strategie per aiutare i giovani che combattono contro dipendenze da uso combinato di sostanze. (30science.com) Valentina Di Paola

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).