Valentina Di Paola

Tumori: nuovo farmaco è stato per la prima volta in grado di inibire gene MYC

(26 Ottobre 2022)

(30science.com) – Roma, 26 ott. – Si chiama OMO-103, è una proteina che può entrare nelle cellule e inibire la capacità del gene MYC di promuovere la crescita del tumore. Presentato durante il XXXIV Simposio EORTC-NCI-AACR sui bersagli molecolari e la terapia del cancro a Barcellona, questo importante risultato è stato raggiunto dagli scienziati dell’Istituto di oncologia Vall d’Hebron (VHIO). Il team, guidato da Elena Garralda, ha utilizzato un modello murino per valutare l’efficacia e la tollerabilità del farmaco, conducendo inoltre una sperimentazione clinica di fase I. Il gene MYC, spiegano gli autori, svolge un ruolo chiave nella guida e nel mantenimento di molti tumori umani comuni. Ad oggi, nessun farmaco in grado di inibire il gene è stato approvato per uso clinico. OMO-103 è una mini-proteina che può entrare nelle cellule e raggiungere il nucleo. Gli esperimenti sui topi hanno dimostrato che il trattamento poteva inibire con successo la capacità di MYC di promuovere la crescita del tumore. I ricercatori hanno quindi arruolato 22 pazienti oncologici, con tumori solidi, a cui è stato somministrato il farmaco a base di OMO-103. Gli esperti hanno prelevato biopsie dai tumori all’inizio dello studio e dopo tre settimane di trattamento per valutare i livelli di attività del gene MYC. Stando a quanto emerge dall’indagine, in otto pazienti su 12 la malattia sembrava stabile e la crescita della neoplasia sembrava interrotta e non sono stati segnalati effetti collaterali gravi, ma solo reazioni lievi come brividi, febbre, nausea, eruzioni cutanee e bassa pressione sanguigna. “In uno dei soggetti – riporta Garralda – il tumore al pancreas si è ridotto dell’otto per cento. I marcatori mostrano che questo approccio inibisce con successo il gene MYC”. “OMO-103 è il primo inibitore del MYC a completare con successo uno studio clinico di fase I – conclude James L. Gulley, Direttore del Medical Oncology Service, Center for Cancer Research – questi risultati sono davvero promettenti. Attendiamo con interesse i dati dello studio di fase II”. (30science.com) Valentina Di Paola

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).