Valentina Di Paola

Farmaco sperimentale per il trattamento del cancro al fegato mostra evidenza di attività con effetti collaterali gestibili

(31 Ottobre 2022)

(30science.com) – Roma, 31 ott. – Si chiama NMS-01940153E, è un nuovo farmaco in grado di inibire un enzima che svolge un ruolo centrale nella crescita del cancro al fegato e sembra associato a effetti collaterali gestibili. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, presentato durante il EORTC-NCI-AACR Symposium on Molecular Targets and Cancer Therapeutics a Barcellona, ​​condotto dagli scienziati dell’Unità di cancro al fegato presso la Clinica ospedaliera di Barcellona. Il team, guidato da Maria Reig, ha coinvolto 12 pazienti per valutare efficacia e tollerabilità dell’approccio. “Il cancro al fegato – afferma Reig – rappresenta il sesto tumore più comune e una delle principali cause di decesso tra i pazienti oncologici di tutto il mondo. Nonostante il numero di terapie disponibili per questa forma di neoplasia stiano aumentando, la prognosi generale rimane poco favorevole”. NMS-01940153E è stato progettato per inibire l’enzima MPS1, che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dei processi coinvolti nella divisione cellulare e nella crescita del cancro. I ricercatori hanno somministrato il farmaco per via endovenosa a 12 pazienti con cancro al fegato che non avevano mostrato miglioramenti a seguito di altre terapie. Alcuni pazienti hanno interrotto il trattamento a causa della progressione della malattia. In due soggetti, però, il cancro sembrava ridotto di oltre il 30 per cento, mentre in altri due non è stato osservato alcun cambiamento. Quando le dosi sono state aumentate, alcuni partecipanti hanno riportato effetti collaterali come neutropenia (riduzione della conta dei globuli bianchi) con sepsi o infezione del tratto urinario, conta piastrinica bassa (trombocitopenia), anemia, debolezza, diarrea e reazione nel sito dell’iniezione. “La neutropenia era il principale effetto collaterale avverso – riporta Reig – ma si trattava di una condizione per lo più facilmente reversibile”. NMS-01940153E è attualmente in fase di valutazione in uno studio clinico di fase II in pazienti che non possono procedere con la rimozione chirurgica del tumore. “Questi risultati sono solo preliminari – conclude Reig – e i dati dovranno essere convalidati, ma per ora il farmaco sembra promettente”. (30science.com) Valentina Di Paola

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).