(30science.com) – Roma, 13 ott. – La dieta mediterranea, che si basa su un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di verdure, legumi, frutta pesce e grassi saturi, potrebbe non rappresentare un valido programma per ridurre il rischio di demenza, come invece era stato ipotizzato precedentemente. Questo cambio di paradigma emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Neurology, dell’American Academy of Neurology, condotto dagli scienziati dell’Università di Lund, in Svezia. Il team, guidato da Isabelle Glans, ha coinvolto 28 mila adulti svedesi, con un’età media di 58 anni. I soggetti, che non presentavano demenza all’inizio del progetto, sono stati seguiti per un periodo di 20 anni. Durante il periodo di indagine, i partecipanti hanno compilato un diario alimentare settimanale, un questionario dettagliato sulla frequenza degli alimenti assunti e completato un’intervista. Alla fine dell’arco di tempo di osservazione, 1.943 persone, pari al 6,9 per cento del campione, hanno ricevuto una diagnosi di demenza. I ricercatori hanno valutato il legame tra i regimi alimentari e l’insorgenza dei sintomi. “Alcuni lavori precedenti che indagavano gli effetti della dieta mediterranea sul rischio di demenza – afferma Glans – presentavano risultati contrastanti. Il nostro studio non esclude una possibile associazione tra questa particolare alimentazione e un rischio inferiore di sviluppare problemi cognitivi, ma non abbiamo identificato una correlazione tra i due fattori”. Gli esperti non hanno infatti osservato alcun legame tra l’alimentazione mediterranea e un ridotto rischio di demenza. “Le sole abitudini alimentari – osserva in un editoriale di accompagnamento Nils Peters, dell’Università di Basilea in Svizzera – potrebbero non provocare un effetto abbastanza forte sulla memoria e sul pensiero, ma potrebbero comunque costituire uno dei fattori che influenzano la funzione cognitiva. Sarà necessario condurre ulteriori ricerche per validare questi risultati”. (30science.com) Valentina Di Paola
Valentina Di Paola
Contrordine, la dieta mediterranea non protegge dalla demenza
(14 Ottobre 2022)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).