(30Science.com) – Roma, 26 ott. – Nascere in un campo profughi nel deserto non è il modo ideale per inaugurare l’esistenza. Meno che mai se in più si nasce con una malformazione congenita come la palatoschisi. Sono bambini questi che hanno letteralmente un buco nel palato, che mette in comunicazione la bocca con le cavità nasali, creando loro problemi di deglutizione, di respirazione, di fonazione e li espone al rischio di inalare il latte e il cibo, col pericolo di sviluppare polmoniti ‘ab ingestis’. La soluzione per questa malformazione è solo chirurgica e va affidata a mani esperte. Ma la piccola Yamila, che oggi ha poco più di un anno, vive in Saharawi, un piccolo Stato di poco più di un milione di abitanti, nella regione del Sahara occidentale, a sud del Marocco e dell’Algeria, sembrava lontana anni luce da questa possibilità. Qui, dove la sabbia rossa del deserto descrive il paesaggio fino all’orizzonte, nascere con una malformazione può diventare una condanna. Ma per fortuna ci sono gli angeli, come quelli di Emergenza Sorrisi, che si prendono cura di queste creature, segnalate loro e coadiuvate da altre associazioni che operano in queste realtà di confine, come ‘Rio de Oro’ OdV che ha organizzato il viaggio a Roma e ASAPS (Associazione Solidarietà e Amicizia con il Popolo Saharawi) che si è occupata dell’ospitalità della bimba e del suo papà in Italia.
Il Gemelli, da diversi anni ha stipulato una convenzione con Emergenza Sorrisi per consentire a questi bambini di tornare a vivere una vita normale, grazie ad un intervento che corregga la loro malformazione. La piccola Yamila, grazie a questo ponte umanitario, è dunque arrivata al Policlinico Gemelli accompagnata dal papà, giovedì scorso è stata affidata alle cure dell’UOC di Pediatria, diretta dal professor Giuseppe Zampino, associato di Pediatria generale e specialistica all’Università Cattolica, e venerdì è stata sottoposta a correzione della palatoschisi dall’équipe della UOC di Chirurgia Maxillo-facciale del Gemelli. L’intervento è stato eseguito dal dottor Fabio Massimo Abenavoli e dal dottor Enrico Foresta. La paziente, subito dopo l’intervento, è stata affidata alle cure dei medici della Pediatria ed è anche grazie a questa sinergia che la piccola Yamila è stata curata e dimessa in tempi brevi.
“Desidero ringraziare la Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS con la quale collaboriamo dal 2015 – sottolinea il dottor Fabio Massimo Abenavoli, Chirurgo Plastico e Maxillo-Facciale, Presidente e Fondatore di Emergenza Sorrisi – e che ci dà la possibilità di poter aiutare pazienti in grave difficoltà, che non possono essere trattati nei loro Paesi. Ringrazio anche le autorità consolari che hanno concesso i visti e le autorizzazioni per raggiungere Roma e i medici e infermieri che hanno partecipato a questa bellissima avventura”.
“Teniamo molto a mantenere viva questa collaborazione con ‘Emergenza Sorrisi’ – afferma il professor Alessandro Moro, direttore Chirurgia Maxillo-facciale, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, associato di Chirurgia Maxillo-Facciale all’Università Cattolica – avviata già da diversi anni e che abbiamo ripreso, dopo la battuta d’arresto dovuta al Covid. Siamo molto lieti di tornare a dare il nostro contributo a questo progetto umanitario”.
L’intervento al quale è stata sottoposta la piccola arrivata dal Saharawi è durato poco più di un’ora. Appena un giro della lancetta dei minuti sul quadrante dell’orologio; sufficiente però a restituire una vita e un futuro migliore a questa creatura.(30Science.com)