(30science.com) – Roma, 26 ott. – Il morbo di Alzheimer è associato a una riduzione dei recettori dell’insulina nei microvasi cerebrali. Questo, a sua volta può contribuire alla resistenza all’insulina cerebrale e alla formazione di placche amiloidi, uno dei segni distintivi della malattia di Alzheimer. L’ipotesi è supportata da un corposo studio pubblicato oggi sulla rivista scientifica Brain da un team dell’Université Laval e del Rush University Medical Center di Chicago. I risultati supportano l’idea che l’Alzheimer sia una malattia neurodegenerativa con una forte componente metabolica. La ricerca è stata resa possibile da uno studio longitudinale iniziato nel 1993 e che coinvolge circa 1.100 membri di una trentina di congregazioni religiose negli Stati Uniti. I partecipanti hanno accettato di sottoporsi a test medici e psicologici annuali e di donare il cervello dopo la morte. L’articolo sul cervello si basa sui dati di 60 persone decedute che hanno partecipato a questo ampio studio. L’esame del loro cervello ha rivelato che i recettori dell’insulina si trovano principalmente nei microvasi sanguigni, non nei neuroni, come si pensava in precedenza. Inoltre, svela che le subunità del recettore dell’insulina alfa-B erano meno prevalenti nei microvasi delle persone con diagnosi di Alzheimer. Altra informazione riguarda i punteggi dei test cognitivi erano più bassi nei soggetti con un minor numero di recettori per l’insulina alfa-B nei loro microvasi. Infine, i soggetti con meno recettori dell’insulina alfa-B nei loro microvasi avevano più placche di amiloide-beta nel cervello. l lavoro che ha portato alla scoperta è stato guidato da Frédéric Calon, professore presso la Facoltà di Farmacia e ricercatore presso l’Istituto di nutrizione e alimenti funzionali e il Centro di ricerca CHU de Québec-Université Laval. Calon commenta: “Il nostro studio mostra che i farmaci non hanno bisogno di attraversare la barriera emato-encefalica dei microvasi per influenzare la resistenza all’insulina cerebrale. Invece, possono colpire i recettori dell’insulina situati nei microvasi cerebrali. Ciò amplia la gamma di farmaci che potrebbero essere testati per l’Alzheimer”, aggiunge. (30science.com)
Lella Simone
Nuovo studio amplia la gamma di potenziali farmaci per l’Alzheimer
(26 Ottobre 2022)
Lella Simone