Alessandro Berlingeri

Ricerca Italiana: Accademia dei Lincei ricorda Marcello Cini a 10 anni dalla sua scomparsa

(18 Ottobre 2022)

(30Science.com) ─ Roma, 18 ott. ─ Si è svolto oggi presso l’Accademia Nazionale dei Lincei a Roma il convegno dal titolo “Marcello Cini tra Scienza e Critica” per ricordare il fisico italiano a 10 anni dalla sua scomparsa. Tra gli illustri partecipanti ci sono stati Giorgio Parisi, premio Nobel e presidente della classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Accademia dei Lincei, e Carlo Doglioni, linceo e presidente dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV). Il convegno si è proposto sia di ricostruire la traiettoria scientifica, intellettuale e politica di Marcello Cini, sia di riflettere sull’attualità del suo pensiero.

Marcello Cini.

Cini, scomparso nell’ottobre 2012, è stato una figura singolare nella fisica italiana.

Marcello nacque a Firenze nel 1923”, ha raccontato il Prof. Parisi di come Cini si sia laureato a Torino prima in ingegneria e poi in fisica. “Con l’evolversi degli eventi bellici, Marcello Cini prese parte attiva nella Resistenza e riuscì a laurearsi in ingegneria nel ‘46. Cini sapeva che in Italia c’era il gruppo di Amaldi, che era ciò che rimaneva del gruppo di Fermi, e fece un primo tentativo di venire a Roma, come fisico, con una borsa di studio, però non ci riuscì. Non ci riuscì per un motivo molto semplice. Edoardo Amaldi non aveva fondi a disposizione.

Pian piano Marcello iniziò a frequentare gli ambienti scientifici internazionali”, ha continuato Parisi. “A questo punto, Cini riuscì ad ottenere una borsa di studio a Cambridge, grazie alla conoscenza di Dirac nel ‘51. Vi rimase due anni e continuò a lavorare molto assiduamente nella fisica e con grande rilievo dei suoi articoli pubblicati in questo periodo. Fra i collaboratori c’erano tutte le persone della fisica più attive dell’epoca e tutti questi lavori erano di fisica delle alte energie e fisica delle particelle.

Fisico teorico brillante, era stato chiamato da Edoardo Amaldi a ricoprire la cattedra di Fisica Teorica a Roma a partire dal 1957. La sua attività scientifica e politica è stata molteplice. Era entrato nel Partito Comunista alla fine degli anni ’40 iniziando un percorso politico e di impegno culturale che durerà tutta la vita.

Affermò l’importanza e il progresso della fisica moderna come elemento di fusione tra gli uomini, asserendo che la concezione scientifica del mondo era tale affinché la scienza fosse l’unica forma valida di riconoscenza”, ha spiegato Parisi. “Riconosceva che anche il marxismo era scientifico, però lui insisteva che la scienza non è una costruzione arbitraria del nostro intelletto, ma una presentazione via via più approfondita, anche se approssimata, dei rapporti obiettivi incoerenti tra fenomeni vari.

Nel 1967 fece parte del Tribunale Russell sui diritti dell’uomo, visitando il Vietnam durante la guerra. Nel 1970 fu espulso dal Partito Comunista e fu tra i fondatori del Gruppo del Manifesto. L’attività di Cini in fisica teorica continuò per tutto il decennio degli anni ’60. Nel 1960 fu l’unico teorico italiano invitato alla grande conferenza di Rochester negli USA. A partire dagli anni ’70 si dedicò allo studio dei fondamenti della meccanica quantistica ottenendo un prestigioso riconoscimento dalla rivista Nature che nel 1983 gli dedicò un articolo. Parallelamente l’altro suo maggiore interesse è stato l’analisi della produzione scientifica nella sua dimensione sociale divenendo un riferimento importante, anche se talvolta controverso, per chi aveva a cuore questo lato della scienza.

Continuò a ragione su come la scienza, come attività, ha significato solamente nel contesto in cui è fatta e quindi l’analisi attenta della storia è fondamentale per capire la scienza”, ha detto Parisi. “Quindi Marcello incominciò ad occuparsi seriamente di storia della fisica. Lasciò il suo corso di Istituzioni di Fisica Teorica nel ‘78-’79 ed iniziò un insegnamento facoltativo di teorie quantistiche in cui insegnava con abbondanza i dettagli della storia della fisica e, in particolare, della meccanica quantistica.

È stato Vicepresidente della Società Italiana di Fisica, Direttore dell’Istituto di Fisica di Roma, Direttore del Seminario di Storia della Scienza della Facoltà di Scienze dell’Università la Sapienza (1987-1990), Direttore del CIRMS, Centro Interdipartimentale di Ricerca in Metodologie delle Scienze, organismo della Sapienza a cui afferivano ricercatori delle più varie discipline (1993-1998). È stato Direttore della rivista “SE-Scienza Esperienza”. Ha fatto parte del Consiglio Scientifico di Lega Ambiente. Ha ricevuto il premio Nonino 2004 “A un maestro italiano del nostro tempo“. Al termine della sua vita accademica è stato nominato Professore Emerito dell’Università Sapienza di Roma. (30Science.com)

Alessandro Berlingeri
Adoravo parlare di Fantascienza con mia madre prima di dormire e tirar fuori strane teorie anziché ascoltare le favole della buonanotte. La conseguenza? Una laurea in Fisica all’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" con una tesi sui “Metodi per la Ricerca di Pianeti Extrasolari”. Mi dedico dal 2008 alla Divulgazione Scientifica ovunque sia possibile, nelle scuole, in grandi eventi pubblici, in musei, in grandi strutture scientifiche di Roma, radio, televisione, internet.. ovunque! Ho affiancato il tutto alle mie passioni di tutta una vita: il nuoto, la musica, il cinema ed ogni sfaccettatura nerd che si possa immaginare.