(30Science.com) – Roma, 21 ott. – “Almeno cinque paesi UE/SEE hanno rilevato la circolazione del sotto-lignaggio della variante SARS-CoV-2 BQ.1 durante la settimana 40 del 2022”. Lo ha annunciato in una nota il European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC).. “Le previsioni di modellizzazione – si legge – prevedono che BQ1 e il suo sotto-lignaggio BQ1.1 diventerà il ceppo SARS-CoV2 dominante nell’UE/SEE entro la metà di novembre fino all’inizio di dicembre 2022. Ciò probabilmente, secondo un aggiornamento epidemiologico pubblicato oggi, contribuirà a un aumento del numero di casi di COVID-19 nelle prossime settimane o mesi”.
Studi preliminari di laboratorio in Asia indicano che BQ.1 “ha la capacità di eludere considerevolmente la risposta del sistema immunitario. Tuttavia, secondo i dati limitati attualmente disponibili, non ci sono prove che BQ.1 sia associato a una maggiore gravità dell’infezione rispetto alle varianti circolanti di Omicron BA.4/BA.5”.
“I paesi dovrebbero rimanere vigili per i segnali di emergenza e diffusione di BQ.1 e mantenere test sensibili e rappresentativi – ha affermato Andrea Ammon, direttore dell’ECDC – I paesi dovrebbero continuare a monitorare i tassi di casi di COVID-19, in particolare nelle persone di età pari o superiore a 65 anni. Dovrebbero essere monitorati anche indicatori di gravità come ricoveri, ricoveri in unità di terapia intensiva e occupazione e decessi”.
“Il miglioramento della adesione alla vaccinazione con il completamento del ciclo primario e della prima dose di richiamo nelle popolazioni che devono ancora riceverli – avvertono gli esperti degli ECDC – rimane una priorità. Si prevede che saranno necessarie dosi di richiamo aggiuntive per quei gruppi più a rischio di malattie gravi, come gli adulti di età superiore ai 60 anni, gli individui immunocompromessi, quelli con condizioni mediche di base e le donne in gravidanza”.
I paesi UE/SEE con le percentuali più alte segnalate per i campioni raccolti nella settimana 40 sono Francia (19%), Belgio (9%), Irlanda (7%), Paesi Bassi (6%) e Italia (5%). Le proporzioni attuali non sono sufficientemente elevate perché la variante abbia già avuto un impatto notevole sulla situazione epidemiologica nei paesi colpiti. L’ECDC chiede agli Stati membri dell’UE/SEE di condividere continuamente le informazioni disponibili su queste varianti per informare le valutazioni del rischio nelle prossime settimane.(30Science.com)