(30science.com) – Roma, 30 set. – È stato sviluppato un nuovo tipo di nanomembrana che permette di frazionare gli idrocarburi dal petrolio greggio in modo più rapido ed efficiente. A riuscirci gli scienziati della Queen Mary University, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Science per rendere noti i risultati del proprio lavoro. La produzione mondiale di greggio, spiegano gli esperti, ammonta attualmente a circa 80 milioni di barili al giorno e gli idrocarburi estratti dal petrolio sono gli ingredienti principali per la produzione di combustibili fossili, plastica e polimeri. Il processo di estrazione richiede un’elevata intensità energetica. La maggior parte delle raffinerie utilizza un sistema per cui i composti si separano in base ai loro punti di ebollizione, tramite un processo che richiede in media 1100 terawattora all’anno, pari a circa l’uno per cento del consumo energetico globale. Il team, guidato da Andrew Livingston, ha ideato delle nanomembrane che possono separare le molecole nel petrolio greggio in base alle loro diverse dimensioni, attraverso un procedimento molto più efficiente dal punto di vista energetico. I ricercatori hanno creato delle strutture idrofobiche a base di ammine oligomeriche, che forniscono una permeanza 100 volte più veloce di quella dei nanofilm idrofili precedentemente utilizzati. Questo approccio potrebbe ridurre notevolmente il consumo energetico associato alla lavorazione del petrolio greggio. “La separazione delle molecole – afferma Livingston – richiede un’enorme quantità di energia. Il nostro lavoro propone un’alternativa che permette di ottimizzare il processo di distillazione del petrolio. Grazie alle innovazioni nella chimica, possiamo ottenere architetture molecolari molto più efficienti”. (30science.com)
Valentina Di Paola
Membrane nanosottili per distillare meglio il petrolio
(30 Settembre 2022)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).