Valentina Di Paola

Scienza: trapianto di due reni di maiale in un uomo con morte cerebrale

(21 Gennaio 2022)

(30Science.com) – Roma, 21 gen. – Un doppio trapianto di rene da maiale è stato eseguito su un paziente umano cerebralmente morto. Descritto sull’American Journal of Transplantation, l’intervento è stato eseguito dagli scienziati dell’Università dell’Alabama a Birmingham (UAB), che hanno trapiantato due reni da un maiale geneticamente modificato in un uomo con morte cerebrale.

Jayme Locke, M.D. CREDIT
UAB

Il team, guidato da Jayme E. Locke, sottolinea che il trapianto di organi da donatori animali potrebbe essere estremamente utile per aumentare la disponibilità di organi e prevenire i numerosi decessi che si verificano a causa di mancanza di donatori. In molti stati americani i pazienti possono aspettare anche dieci anni per un rene compatibile e quasi cinquemila persone muoiono ogni anno nell’attesa.

Nel caso riportato sulla rivista scientifica, il ricevente, Jim Parsons, era un donatore di organi, morto cerebralmente a 57 anni. I suoi tessuti non erano però utilizzabili, e l’equipe medica ha chiesto alla famiglia l’autorizzazione per procedere con un intervento sperimentale volto a valutare la fattibilità di un trapianto di rene da un donatore animale. Il paziente non ha rigettato gli organi, che erano in grado di filtrare il sangue e produrre urina e sono rimasti vitali fino al termine dello studio, 77 ore dopo l’operazione.

“Questi risultati – commenta Selwyn Vickers, decano della UAB Heersink School of Medicine – costituiscono un risultato straordinario per l’umanità”. “Il nostro lavoro – commenta Locke – fornisce importanti spunti per la ricerca futura e integra una serie di conoscenze fondamentali che potrebbero contribuire ad affrontare la carenza di organi”. Gli scienziati hanno apportato dieci modifiche genetiche ai reni per renderli adatti all’operazione. Ricevente e donatore sono stai sottoposti a un test di compatibilità incrociata per verificare la corrispondenza di tessuto.

“Il gesto di estremo altruismo di Parsons e della sua famiglia potrebbero aver posto le basi per una pietra miliare della medicina – aggiunge Locke – questa procedura potrebbe infatti salvare migliaia di vite”. “Jim avrebbe voluto salvare quante più persone possibile con la sua morte, per questo aveva deciso di donare i propri organi – commenta Julie O’Hara, ex moglie di Parsons – se avesse saputo di poter potenzialmente salvare migliaia di persone in questo modo, non avrebbe avuto esitazioni e sarebbe stato orgoglioso che il suo decesso sia legato a un messaggio di speranza per moltissimi pazienti”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e quest’anno ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).