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Covid-19: più anticorpi contro le varianti con la vaccinazione se si ha avuto infezione

(7 Dicembre 2021)

(30Science.com) – Roma, 7 dic. – Aver contratto l’infezione ed essere vaccinati contro il Covid-19 possono produrre una difesa più potente contro le varianti. A sostenere i benefici della combinazione di questi due fattori come migliore arma difensiva, è uno studio pubblicato su mBio, la rivista ad accesso aperto dell’American Society for Microbiology.

“Questo studio dimostra che non solo la quantità, ma anche la qualità degli anticorpi può migliorare nel tempo”, ha detto l’immunologo a capo della ricerca Otto Yang, presso la David Geffen School of Medicine dell’Università della California a Los Angeles. Trovare il mix ottimale di anticorpi potrebbe aiutare a guidare gli sforzi preventivi futuri verso la comprensione di quale sia il regime di vaccinazione ottimale”, ha affermato Yang.

La pandemia continua a propagarsi anche perché con l’evoluzione della proteina spike del coronavirus, che aiuta il virus a infiltrarsi in una cellula ospite, emergono nuove varianti che aiutano l’infezione a diffondersi più facilmente da persona a persona. Di conseguenza, gli anticorpi che una persona ha sviluppato dopo un’infezione non recente o dopo la vaccinazione potrebbero non proteggere adeguatamente il corpo da queste nuove varianti emergenti. Un’area della proteina spike chiamata dominio di legame del recettore, o RBD, consente al virus di invadere una cellula ospite.

Questa regione è anche un bersaglio critico per gli anticorpi, ma mutazioni casuali nel RBD significano che è un bersaglio in continua evoluzione. Nel nuovo studio, Yang e i suoi colleghi hanno confrontato gli anticorpi anti-RBD nel sangue dei partecipanti con la capacità degli anticorpi di neutralizzare il virus. Nei pazienti non infetti che avevano ricevuto 1 su 2 vaccini Covid-19, i ricercatori hanno trovato anticorpi meno efficaci contro le mutazioni nelle nuove varianti (come Beta o Gamma) rispetto alla sequenza genetica originale codificata nel vaccino.

Allo stesso modo, quando i ricercatori hanno analizzato campioni di sangue di persone che erano state infettate dal coronavirus prima di maggio 2020, prima della prima conferma delle varianti, avevano ridotto la potenza contro le varianti più recenti rispetto all’originale. Questi risultati suggeriscono che sia l’infezione lieve che la vaccinazione producono anticorpi che lasciano ancora una persona vulnerabile a nuove varianti. (30Science.com)

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