(30Science.com) – Roma, 14 ott. – Ad oggi, il 52% delle specie di uccelli marini del mondo hanno ingerito plastica e si prevede arriverà al 99% entro il 2050. A rivelarlo un nuovo studio condotto da un gruppo di ricerca internazionale guidato dalla Tokyo University of Agriculture and Technology e pubblicato su Environmental Monitoring and Contaminants Research.
Gli uccelli marini di Isola Gough nell’Atlantico meridionale, delle Isole del Principe Edoardo vicino all’Antartide, delle coste delle Hawaii e dell’Australia occidentale hanno in comune un’abitudine pericolosa: mangiare plastica. In 32 specie di uccelli marini campionati da tutto il mondo, un team internazionale composto da ricercatori di 18 istituti in 7 paesi ha scoperto che fino al 52% degli uccelli, non solo mangia plastica, ma accumula anche i componenti chimici della plastica nei propri corpi.
“Ogni anno a livello globale vengono prodotte circa 400 milioni di tonnellate di plastica e una parte di queste si disperde nell’ambiente, per poi finire negli oceani”, ha affermato l’autore corrispondente Hideshige Takada, professore presso il Laboratorio di Geochimica Organica (LOG) dell’Università di Agricoltura e Tecnologia di Tokyo. “Quando galleggia sulla superficie del mare o si arena sulle spiagge, la plastica è esposta ai raggi UV del Sole e si scompone in frammenti più piccoli”.
“Di conseguenza, enormi quantità di plastica sono disponibili per una serie di consumatori negli oceani del mondo“, ha affermato Takada. “A partire dal 2020, è stato segnalato che 180 specie di uccelli marini, corrispondenti alla metà delle specie totali di uccelli marini in tutto il mondo, hanno ingerito plastica. È stato anche previsto che entro il 2050 il 99% delle specie di uccelli marini avrà ingerito plastica”.
I ricercatori hanno analizzato il liquido oleoso impermeabile secreto dall’uropigio, ghiandola situata appena sopra la coda, di 145 uccelli marini in 16 diverse località in tutto il mondo. Esaminando le concentrazioni chimiche in questo olio, i ricercatori hanno potuto determinare il carico contaminante delle riserve di grasso interne degli esemplari. Il team ha in programma di esplorare ulteriormente gli effetti biologici degli additivi accumulati negli uccelli marini. (30Science.com)