
Sporozoiti della malaria, la forma infettiva del parassita della malaria che viene iniettato nelle persone dalle zanzare. Credit: NIAID.
Provocata dal parassita Plasmodium falciparum, la malaria si trasmette attraverso la puntura di zanzare infette. Il team, guidato da Patrick Duffy, ha inoculato una dose di vaccino Sanaria, o PfSPZ-CVac, al gruppo di volontari, a cui è stata poi somministrata una dose di pirimetamina o clorochina, due farmaci antiparassitari.
Dosi più elevate di vaccino sono state associate a livelli crescenti di efficacia, che ha raggiunto l’87,5%. La combinazione di farmaci è stata ben tollerata, e una protezione adeguata è stata riscontrata fino a tre mesi di distanza. Il gruppo di ricerca ha anche valutato le risposte immunitarie in relazione a un ceppo diverso del parassita P. falciparum, e la procedura ha raggiunto un’efficacia del 100% contro un parassita endemico del Brasile, mantenuta dopo tre mesi dalla somministrazione.
“Questi risultati rappresentano un progresso estremamente importante – afferma Martin Grobusch dell’Università di Amsterdam – finora era stata raggiunta una protezione a due o tre settimane dopo la vaccinazione. Una strategia in grado di immunizzare contro ceppi varianti efficace a tre mesi di distanza è senza precedenti”.
“Siamo davvero incoraggiati da questi risultati – sostiene Holm Keller, co-direttore del Fondo europeo per la malaria – questi dati giustificano gli investimenti nel vaccino Sanaria, che potrebbe contribuire significativamente alla battaglia contro la malaria, specialmente nelle zone caratterizzate da un elevato rischio di trasmissione”. (30Science.com)