(30Science.com) – Roma, 16 lug. – La Sostenibilità nell’ambiente, nei diritti e nella scienza: sono i tre pilastri di Ustica Blue Days. La sostenibilità dal centro del Mediterraneo, l’evento che punta dal 23 al 25 luglio a trasformare Ustica, sede della prima area marina protetta d’Italia, nel centro del dialogo e confronto sulle tante declinazioni di sostenibilità. Nuoto, robotica, biologia marina, vela, architettura, scienza, ambiente sono alcune delle tante discipline che si danno tutte appuntamento per trasformare Ustica nel centro da cui far diffondere un nuovo messaggio di sostenibilità ‘aumentata’, una sostenibilità declinata non solo nella tradizionale accezione ambientale, ma come concetto più ampio di inclusività e valorizzazione della diversità.
“Da sempre considerata un paradiso naturalistico per habitat ed ecosistemi particolarmente ricchi di specie, vorremmo che da Ustica parta una nuova narrazione di ‘benessere’ in cui, dopo che per decenni lo si è inteso come risultato finale di una economia della crescita, si metta al centro l’ambiente in cui viviamo. Solo attraverso il benessere dell’ambiente, sia naturale che sociale, si può arrivare al benessere dell’uomo. Una economia sostenibile non è un sogno ma un sistema che funziona ed è capace di ridurre le disuguaglianze”, spiega Davide Bruno, Direttore dell’Area marina protetta Isola di Ustica.
30 Miglia per Ustica
A dare il via di Ustica Blue Days sarà 30 Miglia per Ustica, la traversata a nuoto tra Palermo e Ustica a cui parteciperanno 15 nuotatori esperti, ognuno con una diversa istanza di sostenibilità e provenienti da tutta Italia. Una staffetta di ben 54 chilometri, quasi 24 ore consecutive, che prenderà il via la sera (intorno alle 21) di venerdì 23 luglio dal Circolo Velico di Sferracavallo (www.
La Scienza della Sostenibilità
A raccogliere questo ‘appello’ per un nuovo paradigma di Sostenibilità è anche la comunità scientifica italiana attraverso il convegno in programma la mattina di sabato 24 luglio, dalle 9:30 alle 13:30. Un incontro che chiama a raccolta alcuni dei più rilevanti ricercatori italiani per dialogare con loro in maniera trasversale sulle potenzialità offerte da nuove tecnologie, nuove forme di organizzazione e di tessuto urbano e possibili forme di economia sostenibile. Tre sessioni e una tavola rotonda che saranno introdotte dalla partecipazione di Salvatore Militello, Sindaco di Ustica, Manlio Messina, Assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo Regione Siciliana, Toto Cordaro, Assessore al Territorio e Ambiente Regione Siciliana, e Nello Musumeci, Presidente Regione Siciliana. Tra i tanti ospiti scientifici e istituzionali saranno presenti anche: Marco Faimali, Direttore Istituto per lo studio degli impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino del CNR, Davide Bruno, Direttore Area Marina Protetta Ustica, Paolo Dario, Prorettore all’Innovazione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Direttore Scientifico ARTES 4.0, Maurizio Carta, Urbanista, Architetto e Professore dell’Università degli Studi di Palermo, Ilaria Tani, avvocato del Foro di Milano e docente in International Law of the Sea, Università Milano-Bicocca, Carlo Zaghi, Direttore Generale – Direzione Generale per il Mare e le Coste, Ministero della Transizione Ecologica, Simona Bonafè, Eurodeputata Commissione per l’Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare, Pietro Angelini, AD Distretto Tecnologico Nautica e Portualità Toscana, e Giovanni Massari, Sonsub Innovation Manager, SAIPEM S.P.A.
Le tre sessioni tematiche saranno moderate da giornalisti di rilevanza nazionale: Clima e ambiente per il nostro futuro sostenibile da Cristina Nadotti, di Repubblica, Tecnologie e visione human-centric nel 5.0 sulla sostenibilità da Antonio Valentini, del Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti, Il mare come nuovo territorio sostenibile da Matteo Parlato, di RaiNews 24, mentre la tavola rotonda finale sarà coordinata da Enrica Battifoglia, di ANSA.
“In linea con gli obiettivi globali di sviluppo sostenibile dell’ONU, e verso un’industria europea sostenibile, incentrata sull’uomo e resiliente, dobbiamo tornare ai villaggi, nel ripensare l’umanità? E come ‘consentire‘ ai cittadini di vivere in un piccolo ambiente intelligente senza servizi e tecnologie? Anche i piccoli borghi devono essere interessati da una grande trasformazione, smart e digitale: aspetti di grande complessità in territori spesso marginali, al centro del Mediterraneo che necessita grande attenzione anche dal punto di vista ambientale e non solo”, spiega Paolo Dario, Prorettore all’Innovazione per la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. (30Science.com)