Alessandro Berlingeri

Scienza: contaminazione chimica nel Mediterraneo lungo le coste francesi è stabile

(9 Luglio 2021)

(30Science.com) – Roma, 9 lug. – Migliorano sempre di più i sistemi per rilevare i contaminanti chimici presenti sulle coste del Mediterraneo e per aiutare a prevenire l’inquinamento. Hanno fatto il punto della situazione, su venti anni di monitoraggio e per affinare le strategie future, l’agenzia francese delle acque del Rodano-Mediterraneo-Corsica (Agence de l’eau Rhône-Méditerranée-Corse) e l’Istituto di Ricerca Francese per lo Sfruttamento del Mare (IFREMER).

Mappa di 20 anni di monitoraggio. Credit: Ifremer/Aermc.

Il Mar Mediterraneo è un gioiello di biodiversità, ma è soggetto ad un’intensa attività umana ed è il terreno di importanti sfide ambientali e socio-economiche. La conclusione del rapporto recentemente pubblicato da IFREMER e dall’agenzia delle acque Rhône-Méditerranée-Corse è rassicurante: la contaminazione chimica delle acque costiere, in particolare quelle francesi, del Mediterraneo è stabile e il 90% dei punti monitorati mostra livelli di contaminazione al di sotto delle soglie normative ambientali.

Il monitoraggio della contaminazione chimica in mare è una delle leve essenziali per agire in modo mirato ed efficiente sulle sue fonti onshore“, ricorda Laurent Roy, direttore generale dell’agenzia Rhône-Méditerranée-Corse. “Questa valutazione di 20 anni di monitoraggio ci permette di determinare con precisione gli effetti delle nostre azioni sul territorio e individuare nuove sostanze chimiche su cui agire”.

Sostanze come il piombo e gli idrocarburi (idrocarburi policiclici – IPA) sono maggiormente presenti nelle aree urbanizzate, perché correlati alle numerose attività umane, come traffico automobilistico, attività portuale, raffineria, ecc. Restano alti invece i livelli di mercurio riscontrati in alcune specie di animali “sentinella”. Oltre il 65% dei pipistrelli della frutta, studiati lungo la costa, e l’85% degli scorfani, catturati a largo, hanno livelli di mercurio al di sopra della soglia sanitaria regolamentare.

Campagna SuchiMed dopo aver trascorso due mesi e mezzo in mare. Credit: Ifremer, O. Dugornay.

La caccia più importante diventa quella alle nuove sostanze contaminanti emergenti. La presenza di nuove molecole utilizzate nell’industria, nell’agricoltura e in tutte le nostre attività quotidiane può avere un forte impatto sull’ambiente marino. Dai campioni raccolti durante la campagna SuchiMed, gli scienziati della Facoltà di Farmacia dell’Università di Aix-Marseille, ad esempio, hanno tracciato le molecole antitumorali potenzialmente accumulate dalle cozze e ne hanno studiato gli effetti. Questo lavoro potrebbe portare allo sviluppo di nuovi filtri di purificazione per limitarne le emissioni di queste nuove sostanze nell’ambiente. (30Science.com)

Alessandro Berlingeri
Adoravo parlare di Fantascienza con mia madre prima di dormire e tirar fuori strane teorie anziché ascoltare le favole della buonanotte. La conseguenza? Una laurea in Fisica all’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" con una tesi sui “Metodi per la Ricerca di Pianeti Extrasolari”. Mi dedico dal 2008 alla Divulgazione Scientifica ovunque sia possibile, nelle scuole, in grandi eventi pubblici, in musei, in grandi strutture scientifiche di Roma, radio, televisione, internet.. ovunque! Ho affiancato il tutto alle mie passioni di tutta una vita: il nuoto, la musica, il cinema ed ogni sfaccettatura nerd che si possa immaginare.