(30Science.com) – Roma, 2 lug. – Il COVID-19 è comune nei cani e gatti i cui proprietari hanno contratto il virus, secondo una nuova ricerca dell’Università di Utrecht, dei Paesi Bassi, presentata al congresso, tenutosi online quest’anno, della European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases (ESCMID).
Poiché le vaccinazioni in corso e le altre misure attuate stanno riducendo la trasmissione del virus da uomo a uomo, diventa ora imperativo comprendere meglio il potenziale rischio rappresentato dalle infezioni animali.
Per saperne di più, Els Broens ed i suoi colleghi, hanno studiato cani e gatti di persone che erano risultate positive al COVID-19. Una clinica veterinaria mobile ha visitato le case dei proprietari che erano risultati positivi negli ultimi 2-200 giorni e sono stati prelevati tamponi orofaringei, rettali e campioni di sangue dai loro cani e gatti. In totale sono stati testati circa 156 cani e 154 gatti di 196 famiglie. Sei gatti e sette cani (4,2%) sono risultati positivi ai test PCR e 31 gatti e 23 cani (17,4%) sono risultati positivi agli anticorpi.
Undici dei tredici proprietari, i cui animali avevano test PCR positivi, hanno accettato di sottoporsi ad un secondo ciclo di test, da una a tre settimane dopo il primo. Tutti gli 11 animali sono risultati positivi agli anticorpi, confermando di aver contratto il COVID-19. Tre gatti avevano ancora test PCR positivi e sono stati testati per la terza volta. Alla fine, tutti gli animali positivi alla PCR hanno eliminato l’infezione e sono diventati negativi.
Anche otto cani e gatti che vivevano nelle stesse case degli animali positivi alla PCR sono stati testati nuovamente in questa seconda fase per verificare la trasmissione del virus tra gli animali domestici. Nessuno è risultato positivo, suggerendo che il virus non veniva trasmesso tra animali domestici che vivevano a stretto contatto l’uno con l’altro.
Il ricercatore Els Broens ha aggiunto: “Se hai il COVID-19, dovresti evitare il contatto con il tuo gatto o cane, proprio come faresti con le altre persone. La preoccupazione principale ora, tuttavia, non è la salute degli animali – non hanno presentato sintomi di COVID-19 – ma il potenziale rischio che gli animali domestici possano fungere da vettore per il virus e reintrodurlo nella popolazione umana.” (30Science.com)