(30Science.com) – Roma, 1 lug. – Le Harpia harpyja, conosciute anche come arpie, sono tra le specie di aquile più grandi al mondo e potrebbero essere enormemente minacciate dalla deforestazione amazzonica. Lo sottolinea uno studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, condotto dagli scienziati dell’Università di KwaZulu-Natal, che hanno analizzato questi volatili per stabilire le strategie di conservazione più adeguate.
Il team, guidato da Everton Miranda, ha scoperto che questa specie si nutre di prede specifiche che vivono nella foresta dell’Amazzonia, principalmente bradipi e scimmie. Nelle zone caratterizzate dalla deforestazione, sostengono gli autori, i cuccioli potevano spesso morire di fame. Gli scienziati hanno osservato le prede, il loro peso e la frequenza con cui venivano mangiate nelle foreste amazzoniche del Mato Grosso, in Brasile, utilizzando telecamere e mappe Google Earth per calcolare i livelli di deforestazione nelle zone limitrofe ai nidi e i resti ossei per stimare l’abbondanza dei pasti delle Harpia harpyja.
Sono state identificate 306 prede, 49,7 per cento delle quali erano bradipi o scimmie. Una deforestazione del 50-70 per cento è stata associata al decesso di almeno tre aquilotti. Circa il 35 per cento dell’area totale del Mato Grosso settentrionale non risulta pertanto adeguato alla crescita delle arpie. Gli autori concludono che poiché l’allevamento di arpie si basa su cibo specifico, la conservazione di questa specie dipende strettamente dal benessere della foresta. (30Science.com)